Bologna, lavori al Dall'Ara. Idea restauro senza lasciare lo stadio

Spunta l’ipotesi ‘Italia ’90’, quando il restyling fu fatto convivere con il campionato

Lo stadio Dall'Ara

Lo stadio Dall'Ara

Bologna, 7 aprile 2018 - Non abbandonare Bologna per non rischiare di perdere una fetta di affezionati: è questo l’obiettivo della dirigenza rossoblù, che da tempo cerca una via di fuga all’ipotesi di trasferire il campo di gioco a Modena o Ferrara quando al Dall’Ara apriranno i cantieri per il restyling ancora allo studio. Anche perché, allo stato attuale, le tempistiche si aggirano intorno all’anno e mezzo e il timore è che si possano dilatare.

Per questo, tre settimane fa, l’amministratore delegato rossoblù Claudio Fenucci ha aperto all’ipotesi della costruzione di uno stadio temporaneo in città, come avvenuto a Cagliari. Nelle ultime ore, però, sta prendendo corpo una terza strada, che inizialmente pareva impraticabile: la ristrutturazione del Dall’Ara a lotti. Ovvero sistemare un settore per volta dell’impianto, per far sì che lo stadio possa rimanere agibile e fruibile al pubblico anche nel corso dei lavori: in pratica come accadde nel corso dei lavori in vista di Italia ’90. Da allora sono passati quasi trent’anni, leggi e temi relativi alla sicurezza sono cambiati e non poco, motivo per cui non vi è ancora certezza sulla praticabilità di questa strada. Alcuni addetti ai lavori, però, nell’ambito delle verifiche in corso sull’antisismica, l’hanno dichiarata praticabile e così il Bologna sta cercando di approfondire la questione.

Tutto il quartiere verrà riqualificato
Tutto il quartiere verrà riqualificato

Da Casteldebole filtra il messaggio che allo stato dell’arte questa terza via è un’eventualità. Prima di capire se effettivamente la strada della ristrutturazione a lotti sia percorribile dovranno essere risolti tre nodi di non secondaria importanza: quanto questa operazione dilaterebbe i tempi del restyling, di quanto aumenterebbero i costi e quanto diminuirebbe la capienza. Una volta chiarito ciò, anche nel caso in cui l’ipotesi si rivelasse conveniente, servirà l’ok delle commissioni di vigilanza per la sicurezza e del pubblico spettacolo.

Gli accertamenti sono in atto e a Casteldebole attendono le prime risposte entro la fine di aprile. Molto ruota attorno all’analisi dei costi e dei tempi: gli stessi che, insieme alle analisi antisismiche per la stabilità, stanno dilatando i tempi di un progetto che verosimilmente sarà presentato a Palazzo d’Accursio non prima della fine dell’estate. Un progetto che, ora, si arricchisce di un nuovo capitolo da approfondire e nuove prospettive.

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