PIERLUIGI TROMBETTA
Cronaca

"Stop all’ampliamento della discarica". Il Comune ricorre al Tar

Arpae ha autorizzato i lavori per stoccare altre 100mila tonnellate di rifiuti. Il sindaco Vignoli contro viale Aldo Moro: "Un grave impatto ambientale".

Arpae ha autorizzato i lavori per stoccare altre 100mila tonnellate di rifiuti. Il sindaco Vignoli contro viale Aldo Moro: "Un grave impatto ambientale".

Arpae ha autorizzato i lavori per stoccare altre 100mila tonnellate di rifiuti. Il sindaco Vignoli contro viale Aldo Moro: "Un grave impatto ambientale".

"No ad altre 100mila tonnellate di rifiuti". Il Comune di Castel Maggiore ha fatto ricorso al Tar sull’ampliamento della discarica di rifiuti speciali Asa (Azienda servizi ambientali) di via Saliceto. Tra ottobre 2024 e febbraio 2025 – segnala il Comune in una nota – con due atti dirigenziali Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna) ha autorizzato un ampliamento dell’attività della discarica, stimato in 55mila metri cubi pari a 104.500 tonnellate di rifiuti da recupero di sostanze inorganiche. Lo scopo è parificare la sommità della collina di rifiuti e installare così col massimo profitto possibile un impianto fotovoltaico a beneficio di Asa.

"Sono bastati – spiega l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luca Vignoli – due atti amministrativi dirigenziali, senza condivisione del Comune, che rappresenta e tutela gli interessi della comunità di Castel Maggiore, per permettere di considerare l’ampliamento di 100mila tonnellate: una variazione non sostanziale della precedente autorizzazione, superando del 25% i quantitativi di rifiuti che erano stati individuati come massimi possibili. Tutto questo senza coinvolgere l’amministrazione comunale".

A parere del Comune il progetto è in contrasto col provvedimento di autorizzazione rilasciato nel 2021, basato su una Via (Valutazione di impatto ambientale); è in contrasto col regolamento urbanistico del Comune ed è in contrasto con gli elementi di cautela ambientale. Si sarebbero dovute richiedere almeno la convocazione della Conferenza dei servizi con la partecipazione del Comune e la valutazione di una nuova autorizzazione ambientale basata su una nuova Via. Da qui la decisione del Comune di ricorrere al Tar.

"I provvedimenti assunti dalla Regione – spiega Vignoli – consentono un forte ampliamento della discarica che supera in modo sensibile i limiti precedentemente stabiliti e giudicati compatibili anche sotto il profilo ambientale, stabiliti a suo tempo con una procedura concertata e complessa. Siamo davanti a una ulteriore crescita in altezza di un impianto che ha modificato per sempre il paesaggio della campagna e che ha impattato per decenni su un’area agricola, per di più violando il nostro regolamento urbanistico. Tutto questo al solo fine di massimizzare i profitti che Asa conta di ricavare non solo dall’ulteriore stoccaggio di rifiuti, ma anche dalla collocazione in perfetto piano di un impianto fotovoltaico sopra la sommità della collina".

"Quanto accaduto – continua – è una prepotenza che non possiamo accettare, nell’interesse della comunità che rappresentiamo: per questo, abbiamo depositato al tribunale amministrativo regionale un ricorso contro la Regione e Arpae, contestando la violazione del regolamento urbanistico e delle disposizioni della Viadel 2021. E abbiamo chiesto il blocco dei lavori e una nuova analisi complessiva della situazione per accertare se si tratti di semplici variazioni non sostanziali della precedente autorizzazione o sia invece necessaria una nuova procedura di Via". Al momento, interpellata, l’assessora regionale all’Ambiente Irene Priolo, preferisce non intervenire.

p. l. t.