Strade e treni nel caos Restano a dormire in corsia "Non lasciamo i pazienti"

Strade e treni nel caos  Restano a dormire in corsia  "Non lasciamo i pazienti"

Strade e treni nel caos Restano a dormire in corsia "Non lasciamo i pazienti"

Garantire assistenza ai pazienti più fragili e assicurare le cure salvavita. Per questo diverse infermiere, e infermieri, si sono fermate ieri notte a dormire in ospedale: volevano essere certe di essere presenti sul lavoro e non essere bloccate dai tanti problemi di viabilità determinati dalla gigantesca ondata di maltempo. Così hanno fatto anche Vania Innocenti, infermiera della Geriatria del Sant’Orsola che vive a Prato e Daria Boscolo, infermiera del reparto Dialisi dell’ospedale di Budrio, che abita a Molinella, una delle zone più flagellate dal nubifragio.

"Sono partita ieri mattina (mercoledì) da Prato con il bus perché la ferrovia era bloccata, ma alla fine del mio turno ho deciso di restare, visto che la direzione aveva messo a disposizione alloggi, all’interno del Policlinico, per fermarsi – racconta Vania –. Non volevo correre il rischio di non essere presente in reparto il giorno dopo visti i problemi di viabilità sempre più gravi. In più c’era il timore che potessero arrivare anche altre persone dal Pronto soccorso, date le tante evacuazioni di persone fragili. I pazienti hanno bisogno di noi, le famiglie ce li affidano con fiducia. Diversi ricoverati si sono accorti che alcuni di noi non erano andati a casa ed hanno ringraziato. Questo è un regalo bellissimo – dice –. Adesso cerco di ritornare dalla mia famiglia e poi sarò di nuovo qui, per il mio lavoro".

"Io vivo a Molinella e in tempi normali impiego al massimo venti minuti per essere in ospedale a Budrio – fa notare Daria – invece ieri (mercoledì) ho impiegato un’ora. A quel punto ho pensato di restare a dormire qui: i pazienti che seguo sono dializzati, che è una terapia salvavita, quindi volevo essere assolutamente al mio posto. Qui la situazione viabilità era molto complicata, anche gli arrivi delle persone erano a rilento, circa due ore in più rispetto ai tempi normali, ma siamo riusciti a seguire tutti i pazienti che sono sei al mattino e sei al pomeriggio". Daniela Baraldi, coordinatrice del Centro dialisi di Budrio e San Giovanni, ha predisposto tutto: alloggi e assistenza anche in momenti così difficili.

Monica Raschi

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