Strage di Bologna, Francesca Mambro: "Qui mi sento una deportata" / VIDEO

L'ex esponente dei Nar in aula per testimoniare al processo Cavallini. I familiari delle vittime: "Deprimente vederla arrivare come una star"

Francesca Mambro sale le scale del Tribunale (Foto Schicchi)

Francesca Mambro sale le scale del Tribunale (Foto Schicchi)

Bologna, 23 maggio 2018 - Francesca Mambro (VIDEO) è stata oggi in tribunale, a Bologna, per testimoniare nel processo che vede imputato Gilberto Cavallini per concorso nella strage del 2 agosto 1980, che fece 85 morti e 200 feriti. "'C'è una sorta di autodifesa personale, faticosa. Faccio molta fatica anche a ricordare. Venire a Bologna è faticoso, qui mi sento una deportata". Questo un passaggio nella testimonianza dell'ex Nar al processo che vede imputato Gilberto Cavallini.

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Mambro l'ha detto spiegando la difficoltà nel rispondere alle domande del pm Antonello Gustapane che chiedevano dettagli risalenti alla primavera del 1980, prima di affermare: "Non ho mai perduto l'umanità anche quando ho fatto cose malvagie e non ho fatto nulla di cui dovermi vergognare qui oggi a Bologna". Le sue parole hanno suscitato mugugni da parte del pubblico in aula composto anche dai familiari delle vittime della strage.

Alla domanda del pm Gustapane, che le chiedeva di eventuali legami tra i Nar e gli apparati deviati dello Stato, Mambro ha risposto così, decisa e con espressione sorpresa: "Assolutamente no. Non avevamo rapporti con i servizi di Stato, segreti o non segreti. Allora mi sarei arruolata. Non potevamo avere rapporti con chi pensavamo fosse nostro nemico".  Parla per lei, ma non solo. "Anche Valerio Fioravanti e Cavallini non avevano rapporti con i servizi". E con Licio Gelli?, chiede il pm: "Non ho mai avuto rapporti con Gelli o con personaggi vicini a lui. Stessa cosa per Valerio e penso per Cavallini". 

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L'ex esponente dei Nuclei armati rivoluzionari, condannata all'ergastolo insieme all'attuale marito Giuseppe Valerio 'Giusva' Fioravanti, oggi ha 59 anni ed è libera dal 2013, dopo avere scontato 26 anni di carcere. Con indosso un paio di occhiali da sole e un foulard colorato al collo, è entrata nel palazzo di Giustizia poco prima delle 10, accompagnata dai suoi legali senza rilasciare dichiarazioni a cronisti e telecamere.

La testimonianza della Mambro si è conclusa in anticipo a causa di un problema al sistema di registrazione. Per dare tempo ai tecnici di riparare il guasto, il presidente della Corte d'Assise Michele Leoni ha deciso di annullare anche l'udienza prevista per venerdì 25 maggio e quindi Mambro è stata nuovamente convocata per il prossimo 30 maggio. Lo stesso giorno verranno sentiti anche tre dipendenti dell'Alitalia che dovranno spiegare le modalità di acquisto dei biglietti aerei e i controlli in aeroporto nei primi anni '80: una circostanza che potrebbe essere utile per chiarire gli spostamenti di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti nei giorni precedenti alla strage alla stazione. 

Dopo il teso scambio della scorsa settimana fra la vicepresidente dell'associazione delle vittime della strage, Anna Pizzirani, e l'ex Nar Luigi Ciavardini, la stessa Pizzirani ha oggi commentato: "Non ho nessun interesse a parlare con lei nè con suo marito e vederla arrivare con uno spiegamento di giornalisti e televisioni, come una diva, crea un certo disappunto". 

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