Supplica alla Madonna di San Luca Zuppi: "Fai cessare questo diluvio Noi ti affidiamo dolori e paure"

L’arcivescovo si è rivolto alla Vergine durante la benedizione alla città in piazza Maggiore. Una preghiera anche perché in Ucraina e nel mondo torni a splendere "l’arcobaleno della pace".

Supplica alla Madonna di San Luca  Zuppi: "Fai cessare questo diluvio  Noi ti affidiamo dolori e paure"

Supplica alla Madonna di San Luca Zuppi: "Fai cessare questo diluvio Noi ti affidiamo dolori e paure"

di Massimo Selleri

Davanti ai disastri è difficile credere nell’esistenza di Dio. E anche chi ci crede si chiede perché abbia chiuso gli occhi e non sia intervenuto per evitare esondazioni, terremoti e guerre. Ieri pomeriggio – durante la tradizionale benedizione della Madonna di San Luca alla città – il cardinale Matteo Zuppi ha ribaltato il problema, ricordando che a Dio non resta che consolare chi soffra a causa del modo sbagliato con l’uomo utilizza la sua libertà, provando a dominare la natura e i suoi simili.

"Se guardiamo la copertura della sacra immagine della Madonna di San Luca – spiega l’arcivescovo durante la benedizione finale – vediamo una colomba con un ramoscello d’ulivo. Fu questo binomio ad annunciare la fine del diluvio e noi davvero chiediamo, per l’intercessione di Maria, che termini questa calamità e che noi impariamo a prenderci tanta cura della nostra casa comune".

Adesso, continua Zuppi, "dobbiamo condividere le sofferenze che in questo momento colpiscono le nostre sorelle e i nostri fratelli e affidiamo a Maria il dolore dei familiari di chi è morto, la preoccupazione e la paura dei tanti che hanno visto il pericolo, lo sconforto di chi ha perso tanto o di addirittura ha perso tutto. Aiutiamo questa madre che ha tanto cura dei suoi figli con la nostra preghiera e con la nostra solidarietà. Ringrazio le forze dell’ordine che in questo momento stanno facendo gli straordinari e anche il sindaco Matteo Lepore e, con lui suoi colleghi della provincia, il suo impegno".

La seconda richiesta che Zuppi fa a Maria è che non solo il conflitto in Ucraina, ma tutti i conflitti si concludano e che l’uomo rinunci ai suoi egoismi. "Preghiamo tanto perché quel diluvio che è la guerra e che sommerge la vita, i sentimenti e l’umanità possa finire presto e il ramoscello d’ulivo e l’arcobaleno della pace possano liberare dalle tenebre di violenza e guerra".

Domenica al ritorno della sacra immagine "cammineranno con noi anche la comunità ucraina con il loro parroco don Mykhailo Boiko e con la comunità moldava, la cui chiesa è guidata dal patriarcato di Mosca, e il suo vescovo Ambrozie che ospitiamo a Gesso. Camminiamo insieme per chiedere il dono della pace e la fine di quella calamità terribile che è rappresentata dalla violenza e dalla guerra. Portiamo nel cuore quell’alleanza di Dio che ci fa sentire la forza dell’amore e questa forza cresce se continuiamo ad essere comunità. Dobbiamo pensarci insieme e pensare a Maria che ci dona colui che si relaziona con noi per essere davvero, come dice papa Francesco, ‘Fratelli Tutti’ grazie a questa unica madre che ci genera nell’amore". Infine il cardinale ha ricordato come un anno fu il compianto vescovo ausiliare emerito Ernesto Vecchi a impartire questa benedizione.

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