Green pass Bologna, aziende metalmeccaniche pagheranno il tampone ai lavoratori

Fiom, Fim e Uilm: “Adesioni in aumento a partire dai grandi gruppi. No a scorciatoie in vista dell’obbligatorietà della carta verde”

Tamponi Covid

Tamponi Covid

Bologna, 8 ottobre 2021 – "Stanno aumentando le aziende metalmeccaniche di Bologna, a partire dalle grandi imprese e dai gruppi più importanti del territorio, che stanno concordando o comunicando ai rappresentanti sindacali di accogliere le richieste sindacali della gratuità del tampone, attraverso diverse modalità". Lo annunciano, a una settimana dall’entrata in vigore dell’obbligatorietà del Green pass per i lavoratori pubblici e privati, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil di Bologna.

Il focus Green pass obbligatorio: dove serve e dove no. Domande e risposte

Green pass sul lavoro dal 15 ottobre: multe e controlli, cosa succede - Zaia chiede i tamponi fai da te "Siamo però preoccupati - avvertono le tre sigle sindacali dei metalmeccanici - perché ci vengono segnalati anche casi di aziende che chiedono ai lavoratori se si sono vaccinati in un quadro in cui, a partire dal 15 ottobre, sarà necessario che tutte e tutti, a partire anche dalle autorità preposte, siano impegnati nella rigorosa applicazione delle norme a garanzia e tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, perché altre scorciatoie non possono trovare alcuna condivisione".

Covid: Rt Italia stabile (0,83), cala l'incidenza (34). Sicilia zona bianca Fim Fiom e Uilm di Bologna hanno richiesto "fin dai primi giorni di settembre, l'avvio un programma formativo sull'utilità della vaccinazione anti-Covid19 nei luoghi di lavoro – ricordano i sindacati – e in questi giorni (anche visto l'approssimarsi della data del 15 ottobre) sono moltissime le richieste di informazioni da parte dei lavoratori e delle aziende nonché le imprese in cui sono pianificati i momenti di formazione (utilizzando le ore di formazione previste dal Contratto Nazionale di Lavoro) per tutti i dipendenti anche grazie ai contatti messi a disposizione dalla Regione". 

Intanto sono diverse le grandi aziende bolognesi che,  dribblando il 'no' di Confindustria all'idea che siano le imprese a farsi carico del costo dei tamponi rapidi per i lavoratori che non hanno voluto vaccinarsi, si impegnano a pagare i Covid test ai propri dipendenti. Accade così in Gd, in Ima, in Bonfiglioli riduttori, in Toyota, in Ducati e se ne sta discutendo anche in Lamborghini

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