Terrorismo: reddito di cittadinanza per finanziare foreign fighters. Denunce a Bologna

Indagini della Guardia di Finanza: due tunisini nei guai. In più, occupavano un alloggio popolare senza averne diritto

Terrorismo e reddito di cittadinanza, operazione della Guardia di Finanza a Bologna

Terrorismo e reddito di cittadinanza, operazione della Guardia di Finanza a Bologna

Bologna, 2 dicembre 2020 - Hanno intascato indebitamente il reddito di cittadinanza - per un importo di circa 12mila euro - che sarebbe stato usato anche per finanziare attività di terrorismo islamico. Per questa ragione due tunisini sono stati denunciati dalla Guardia di finanza di Bologna. I due sarebbero responsabili di aver finanziato un pericoloso 'foreign fighter' islamico. iscritto nelle liste antiterrorismo del Belgio, e localizzato in Tunisia, fino allo scorso mese di aprile.

I soldi sarebbero stati trasferiti attraverso un servizio di 'money transfer' in provincia di Ferrara. 

L'attività investigativa, condotta dalle fiamme gialle del Gruppo di investigazione criminalità organizzata del nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna e guidata dal Pm Antonio Gustapane, è stata sviluppata attraverso l'esame di segnalazioni per operazioni sospette, l'analisi dei flussi di conti correnti bancari e il ricorso agli strumenti di cooperazione internazionale messi a disposizione da Europol attraverso il 'Terrorism finance tracking Program', oltre che grazie a mirate attività tecniche, appostamenti, pedinamenti e perquisizioni locali e personali.

Nel corso delle indagini, finalizzate tra l'altro all'individuazione delle fonti reddituali dalle quali sono state attinte le rimesse in favore del terrorista, è stato accertato che gli indagati hanno fraudolentemente percepito il reddito di cittadinanza - dichiarando posizioni reddituali e lavorative non veritiere - il cui importo, pari circa 12 mila euro, saranno chiamati a restituire.

I due sono stati altresì denunciati per il reato di invasione di terreni o edifici in quanto occupanti, dal 2011, un alloggio popolare pur non avendone più alcun titolo. 

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