Tézier: "Finalmente a Bologna, città spettacolare"

Nel Gala, con la direzione di Oren, tante arie famose "Non solo Verdi, brani scelti con passione e amore".

Tézier: "Finalmente a Bologna, città spettacolare"

Tézier: "Finalmente a Bologna, città spettacolare"

Uno dei più grandi baritoni contemporanei e alcune delle pagine liriche più amate. Il francese Ludovic Tézier torna oggi a Bologna, dove di fatto debutta dal vivo con l’Orchestra del Comunale, nel Gala Straordinario Opera in concerto, per la Stagione Sinfonica. L’appuntamento con scene operistiche che spaziano da Giuseppe Verdi, Umberto Giordano, Georges Bizet, Giacomo Puccini, Amilcare Ponchielli a Ruggero Leoncavallo, è stasera alle 20.30 all’Auditorium Manzoni. Sul podio Daniel Oren, dopo le recite del Macbeth di Verdi appena concluse al Nouveau.

Stasera Tézier ritrova l’Orchestra del Comunale dopo aver già inciso assieme un disco verdiano uscito nel 2021. "Eravamo in pandemia – ricorda – e dopo le prove tornavo subito in albergo. Questa volta invece sono riuscito a visitare questa città bellissima, spettacolare". E legata a Verdi, di cui il baritono è considerato uno dei maggiori interpreti e che rientra ovviamente nel programma con l’aria di Rigoletto Cortigiani, vil razza dannata. "È sempre familiare per me – considera il baritono –. Cantarlo è una questione di salute per la mia voce". Ospite di teatri prestigiosi, dal Metropolitan di New York all’Opéra di Parigi, dalla Royal Opera House di Londra alla Staatsoper di Vienna, dalla Scala alla Bayerische Staatsoper di Monaco, Tézier ha cantato nei giorni scorsi al San Carlo di Napoli nella Gioconda di Ponchielli, opera della quale al Manzoni proporrà la Barcarola di Barnaba Pescator, affonda l’esca.

"Abbiamo scelto i brani con Oren– spiega– ed è risultato un programma eccitante, con un coro bellissimo. Non ci incontravamo da tanto tempo e quando mi ha invitato gli ho detto che sarei venuto anche a piedi. Personalmente adoro cantare Andrea Chénier (il monologo di Carlo Gérard Nemico della patria, ndr) e il Te Deum di Tosca. Tutti brani scelti con grande amore e passione". Tra i cavalli di battaglia dell’artista che si potranno ascoltare anche il monologo di Carlo Gérard Nemico della patria dall’Andrea Chénier di Giordano e l’aria di Escamillo Toreador dalla Carmen di Bizet. Appartiene invece a un’opera meno nota, Zazà di Leoncavallo, la romanza di Cascart Zazà, piccola Zingara, portata in auge da baritoni del passato come Titta Ruffo. Il coro del Comunale, istruito da Gea Garatti Ansini, è impegnato anche in Patria oppressa da Macbeth di Verdi e in Regina Coeli da Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni. Si chiude con il Prologo da Pagliacci di Leoncavallo, le Ouverture da Nabucco di Verdi e da Carmen di Bizet, e l’Intermezzo da Cavalleria rusticana di Mascagni.

le. gam.

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