Tram Due linee a rischio se Roma blocca il progetto

Sono la Blu e la Gialla, tratte non ancora finanziate o con iter ancora alle fasi iniziali. Penali da decine di milioni in caso di lavori appaltati o progettazioni avanzate

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Continua lo scontro politico sul progetto del tram. In attesa di un incontro fra il sindaco Matteo Lepore e il leghista Matteo Salvini, neo ministro delle Infrastrutture, le posizioni delle parti restano inconciliabili.

Fratelli d’Italia punta ad azzerare il progetto, "inutile e dannoso". Il centrosinistra, sindaco in testa, lo difende a spada tratta. Anche perché fermare tutto potrebbe fare perdere alla città, avvertono in Comune, i 721 milioni di euro fin qui finanziati, in parte con fondi Pnrr.

Sarà Salvini ad avere l’ultima parola. Intanto la Lega, a livello locale, mantiene un profilo basso. Si registra solo una secca dichiarazione al TGR di Matteo Rancan, commissario del Carroccio in Emilia: "Il progetto del tram non va bene, non è giusto, perché invece di migliorare la vita dei cittadini la peggiora".

In caso di stop al progetto – che pure dovrà poggiare su robuste motivazioni tecnico-amministrative – sono due delle quattro linee di tram previste a rischiare di più. Quelle cioè più indietro dal punto di vista dell’iter progettuale e dei finanziamenti.

Si tratta della linea Blu Casalecchio-via dei Mille, per la quale a maggio è stata aggiudicata la gara per affidare il servizio di progettazione del tratto sud-ovest, mentre i costi per la realizzazione devono ancora essere finanziati. E della linea Gialla Rastignano–Casteldebole, che deve ancora essere totalmente finanziata.

Più pesanti – per le probabili richieste di risarcimento danni – sarebbero le ricadute sul Comune di un blocco della linee Rossa e Blu. Nel primo caso (tratta Borgo Panigale-Caab) a maggio è stato aggiudicato definitivamente l’appalto congiunto della progettazione esecutiva e della esecuzione lavori.

A luglio è stato firmato il contratto con il raggruppamento composto da Cmb (capogruppo), Alstom Ferroviaria, Pavimental e Alstom Transport. Il valore dell’opera è di 510 milioni.

Interamente finanziato, con risorse del Pnrr, il costo di realizzazione del tratto nord della linea Bologna-Castel Maggiore (linea Verde). Il valore complessivo dell’opera è di circa 222 milioni di euro. Completata la progettazione di fattibilità tecnico economica, deve essere ora bandita la gara per la progettazione definitivaesecutiva.

In questi due casi, uno stop temporaneo o il recesso dal contratto da parte del Comune farebbe scattare immediate richieste di risarcimento danni da parte delle imprese aggiudicatarie. Il Codice degli appalti prevede fra l’altro "il pagamento dei lavori o delle prestazioni eseguite", oltre "al decimo dell’importo delle opere, dei servizi e delle forniture non eseguiti".

Il sindaco Lepore, però, non ha dubbi. E pianta dei paletti in merito a un possibile intervento del governo: "Il tram è un appalto del Comune, non un’opera dello Stato. Se decidiamo di andare avanti è difficile e complicato contrastare un’opera di un appaltatore differente".

Luca Orsi

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