Tram a Bologna, Orioli lo blinda: "La linea rossa non si tocca"

L’assessore alla Nuova mobilità risponde alle azioni annunciate dal deputato Bignami. "Il progetto è già appaltato, perderemmo 731 milioni di euro fin qui finanziati"

Bologna, 24 ottobre 2022 - "Il tram deve andare avanti, ma siamo disponibili a dialogare con il governo". A Fratelli d’Italia, che annuncia l’intenzione di bloccare il progetto ("vedremo le carte, faremo il possibile per fermarlo", avverte il deputato Galeazzo Bignami), replica Valentina Orioli, assessora nuova mobilità e infrastrutture del Comune: "La linea rossa è già appaltata. Mi pare abbastanza difficile bloccare tutto, anche da un punto di vista tecnico, ma come già ribadito siamo disponibili a dialogare con il governo nell’interesse della città".

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La linea rossa del tram percorrerà la tratta Borgo Panigale- Caab
La linea rossa del tram percorrerà la tratta Borgo Panigale- Caab

Che finanziamenti avete ottenuto?

"Abbiamo acquisito finora 509 milioni per la linea Rossa Borgo Panigale-Caab e 222 per la Verde Via dei Mille-Corticella-Castel Maggiore".

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A che stadio di progettazione si è arrivati?

"La linea rossa è già appaltata. La Verde è a uno stadio di progettazione avanzato. Ed è in avvio il progetto di fattibilità della linea Blu Casalecchio-Via dei Mille".

Quanto costerebbe uno stop al progetto?

"Si perderebbero i 731 milioni fin qui finanziati".

‘In città nessuno vuole il tram, ma il Comune non ascolta i cittadini’, afferma Fd’I. È così?

"Il tram è a pieno titolo un progetto della città: è stato largamente illustrato nello scorso mandato, ed è uno dei progetti strategici del programma elettorale dell’attuale sindaco Lepore, che è stato votato dal 62% dei bolognesi. In ogni caso, continueremo a confrontarci e condividere con la città le ragioni di questa scelta".

Altra obiezione: è un’opera ‘dannosa e inutile’.

"Con il tram diamo una risposta avanzata ai problemi della mobilità. In Europa tutte le città medie, come Bologna, hanno più linee tranviarie. È la normalità".

Si teme che i cantieri paralizzino la città per anni.

"Non si può rinunciare a un progetto strategico per il futuro della città per paura dei cantieri. Qualche timore è comprensibile, ma dobbiamo essere in grado di affrontare le incognite che ogni grande opera porta con sé".

I cantieri del tram saranno contemporanei a quelli del Passante. Come farete a evitare il caos?

"Saranno lavori difficili e impattanti. Ma saranno, in entrambi i casi, cantieri in linea. Si sposteranno via via lungo l’infrastruttura, senza interrompere il traffico. Ci saranno sempre corridoi di circolazione aperti".

Da più parti si afferma che il tram devasterà le aree urbane che attraverserà. È un timore fondato?

"No. Non si tratta solo di mettere dei binari in mezzo a una strada. Il progetto porta con sé la completa riqualificazione dello spazio pubblico interessato dal passaggio della tranvia. Nelle città dove già c’è il tram i dati riferiti ai valori immobiliari urbani mostrano una valorizzazione degli immobili commerciali e residenziali".

C’è il tema delicato dei posti auto. Quanti se ne perderanno?

"È un tema che abbiamo considerato con grande attenzione. Il numero di posti auto complessivi non diminuirà. Ci sarà, va da sé, una riorganizzazione".

Veniamo al Passante. Fd’I intende migliorare il progetto. Che, affermano ‘presenta molte carenze’.

"Abbiamo lavorato davvero molto per migliorare il progetto originario. Al punto da cambiare anche il nome in Passante di nuova generazione. Poi, per carità, migliorare si può sempre, non pongo limiti. Massima disponibilità al confronto".

Qualche esempio di miglioria apportata?

"Abbiamo ottenuto risultati importanti per i cittadini, in tema di verde pubblico, inserimento urbano e pannelli fotovoltaici. Siamo riusciti a ridurre al minimo l’impatto del sistema Tangenziale/Autostrada sulle parti di città attraversate".

Il progetto è carente di viabilità complementare a sud, afferma Fd’I. Ci sono soluzioni?

"La parte sud della città è appoggiata alla collina. È sempre stata una parte del territorio con meno infrastrutture. È un tema da studiare, ma in una logica di effettiva fattibilità e di rispetto per una parte del territorio particolarmente fragile. Noi abbiamo lavorato al Passante per risolvere in tempi rapidi i problemi del nodo di Bologna. È una risposta. E il lavoro di chi amministra è dare risposte ai problemi con soluzioni praticabili".

 

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