Tre Bicchieri 2021 Gambero Rosso, in Emilia Romagna e Marche 36 nomination

Dominano Lambruschi, Sangiovesi e Verdicchi

Tre Bicchieri 2021 Gambero Rosso, forse i premi più attesi dalle cantine italiane

Tre Bicchieri 2021 Gambero Rosso, forse i premi più attesi dalle cantine italiane

Bologna, 30 settembre 2020 - Sempre più etichette di Emilia-Romagna e Marche nell’olimpo del vino italiano. Eccoli i Tre bicchieri 2021 del Gambero rosso, forse i premi più attesi e ambiti dalle cantine italiane. Dalle anticipazioni uscite, l’Emilia Romagna guadagna qualcosa sul 2020 (da 13 a 15 nomination), le Marche vedono confermate il bottino di 21 nomination. L’Emilia Romagna vede in prima linea i lambruschi (quattro modenesi e un reggiano) e sei sangiovesi di Romagna. Da segnalare il ritorno sul podio di Piacenza (con le bolle metodo classico Arvange Pas Dosé di Cantina Valtidone) e di Bologna (col Pignoletto frizzante Colli bolognesi 2019 di Floriano Cinti). In Romagna la new entry è Tenuta Mara della famiglia Emendatori con MaraMia Sangiovese ’18.

Tra i lambruschi domina la tipologia Sorbara con cantine habituès dei Tre bicchieri: il metodo classico Brut Rosé 2015 di Cantina della Volta, la Riserva del Fondatore 2019 di Cleto Chiarli, Leclisse ’19 di Alberto Paltrinieri, la Vigna del Cristo ’19 di Cavicchioli, il reggiano Concerto ’19 di Ermete Medici. Due Albane di Romagna: il Passito Scaccomatto ’16 di Fattoria Zerbina e l’Albana secca A’19 di Fattoria Monticino Rosso. Fra i Sangiovesi spicca il territorio di Predappio con Calisto Riserva ’16 di Stefano Berti, il Godenza 2018 di Noelia Ricci e la Riserva 2017 Le lucciole di Chiara Condello. Poi c’è Modigliana con la Riserva 2017 I Probi di Villa Papiano e le colline di Cesena con Primo Segno ’18 di Villa Venti.

Venendo alle Marche, si conferma la vocazione bianchista della regione adriatica. Su 21 nomination 16 sono bianchi, di cui 12 Verdicchi (tre di Matelica, il resto Castelli di Jesi) e quattro Pecorini. Da segnalare la new entry di due cantine: La Staffa di Riccardo Baldi (Verdicchio Rincrocca Riserva ’17) e Cantina Cològnola-Tenuta Musone della famiglia Darini (Verdicchio Ghiffa ’18). Gli altri Verdicchi targati Jesi sono Ambrosia Riserva ’17 di Vignamato, Ergo ’16 di MirizziMontecappone, il Salmariano Riserva’17 di Marotti Campi e il Cantico della figura Riserva ’17 di Andrea Felici. Sempre battono la bandiera Jesi i Verdicchi Massaccio ’18 di Tenute San Sisto-Fazi Battaglia, il Qudì ’18 di Roberto Venturi e Ylice ’18 di Poderi Mattioli. Alzano invece il vessillo di Matelica lo storico Cambrugiano Riserva ’17 di Belisario, il Collestefano ’19 di Collestefano e il Senex Riserva ’15 di Bisci. L’altro bianco ‘forte’ delle Marche si chiama Pecorino e qui i premi vanno a Falerio Onirocep ’19 di Pantaleone, Offida Pecorino ’19 di Tenuta Santori, l’Offida Artemisia ’19 di Tenuta Spinelli e l’Offida Vignagiulia ’19 di Emanuele Dianetti.

Per chiudere i rossi premiati: il Conero Riserva 2016 Campo San Giorgio di Umani Ronchi, il Piceno Superiore Morellone ’16 di Le Caniette, l’altro Piceno superiore Roggio del Filare ’17 di Velenosi e l’ Arshura ’17 di Valter Mattoni, tutti base Montepulciano. Infine il taglio bordolese Kupra ’17 di Oasi degli Angeli.

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