Truffa Bologna, anziani ancora nel mirino

In San Ruffillo con la scusa dei finti dipendenti del Comune. La polizia: "Diffidare sempre e chiamare"

I truffatori si spacciavano per dipendenti comunali (Foto di repertorio)

I truffatori si spacciavano per dipendenti comunali (Foto di repertorio)

Bologna 5 agosto 2021 - Questa volta si sono spacciati per dipendenti comunali ’inviati’ a controllare le matrici delle banconote. Nulla di più squallido anche perché la vittima, manco a dirlo, era un anziano di 93 anni che ci ha rimesso mille euro. Tutto accaduto l’altro pomeriggio in San Ruffillo ad opera di due donne ora ricercate dalla Mobile. "Prima ancora della repressione, è fondamentale la prevenzione e l’informazione – spiega il dirigente Giuseppe Roberto Pititto – e ogni dettaglio sui responsabili è importantissimo". Come importantissimo è lasciare intatta la scena del crimine perché spesso le impronte di queste persone sono già presenti nei database delle forze dell’ordine. Prima cosa: diffidare sempre da presunti tecnici, avvocati, poliziotti, carabinieri, medici che chiedono di entrare in casa a vedere del denaro. Attenzione anche all’ultima tecnica, quella del Covid: si chiama la vittima, sempre anziana e sola, perché ’deve essere curata con urgenza’ e per questo dovrà sborsare soldi a un addetto pronto a suonare alla porta. "Sono prevalentemente zingari, siculi o polacchi. Individuano la preda, la seguono per giorni, carpiscono la fiducia e affondano il colpo. Gruppi che restano sul territorio una settimana per poi spostarsi". Capita pure che la prima telefonata al malcapitato di turno arrivi da un centralinista in Polonia: da lì chiede denaro che un complice, guarda caso già in zona, passerà a prendere. "Ma il fenomeno non è in crescita – chiude il dirigente – In caso di sospetti chiamare le forze di polizia".  

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