Un giardino per il maestro Abbado: "Bologna ha battuto Milano 1-0"

Alessandra, figlia del grande direttore d’orchestra, lombardo di nascita ma cittadino onorario: "Mio padre si affacciava alla finestra e guardava sempre questo angolo di verde delle Sette Chiese" .

Un giardino per il maestro Abbado: "Bologna ha battuto Milano 1-0"

Un giardino per il maestro Abbado: "Bologna ha battuto Milano 1-0"

Affacciandosi dalle finestre della sua casa in piazza Santo Stefano, il maestro Claudio Abbado, milanese di nascita, bolognese d’adozione (Sergio Cofferati, da sindaco, gli aveva concesso anche la cittadinanza onoraria), poteva ammirare il profilo delle Sette Chiese e i cipressi che fanno ombra al piccolo giardino a fianco della basilica. Ora, a poco più di dieci anni dalla scomparsa del maestro, quell’angolo della città porta il nome del direttore d’orchestra. "Bologna batte Milano uno a zero", scherza la figlia Alessandra, che ha preso la parola, a nome della famiglia, alla cerimonia di intitolazione del giardino al padre. "Questo scorcio di Bologna dietro alle Sette Chiese è la scelta che, assieme alla famiglia, Bologna ha voluto mettere in campo per ricordare il maestro Claudio Abbado – afferma il sindaco Matteo Lepore –. Un grande della musica italiana e internazionale, ma soprattutto un cittadino che è diventato bolognese e ha dato tanto all’Emilia-Romagna con progetti nelle carceri, nelle scuole, che sono stati ereditati dai figli e da diverse associazioni. Una persona grande nella musica, ma anche nell’umanità". Il sindaco, assieme ad Alessandra Abbado, all’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, alla delegata del sindaco alla Cultura, Elena Di Gioia e alla vicepresidente del quartiere Santo Stefano, Marina D’Altri, ha scoperto la targa che da oggi è esposta nel giardino.

"Claudio in questa regione ha iniziato a dare la sua vita alla fine degli anni ‘50, insegnando a Parma. Poi a Reggio Emilia ha fondato Musica e realtà, dopo sono arrivati gli anni ferraresi. Credo che in nessun’altra regione d’Italia abbia dato così tanto alle città", sottolinea Alessandra. Che ricordo anche "quando la Mozart 14 ha dovuto chiudere dopo il Covid, siamo stati fortunatissimi, perché la Fondazione Sant’Orsola ha preso in carico il progetto Tamino estendendolo a tutti i reparti della pediatria. Il coro Papageno è stato adottato dall’associazione Pace adesso, il progetto Leporello per i ragazzi del carcere minorile è stato preso dal Bologna Festival. Il più piccolino, Cherubino, per i bambini sordi, è in mano alla Fondazione Gualandi. Questi progetti continuano a vivere", ringrazia Alessandra Abbado.

"L’Orchestra Mozart, che sembrava dovesse chiudere la sua storia, sta per risorgere, anche grazie al contributo delle istituzioni. L’idea che possa vivere e basarsi a Bologna, penso che dia un segno di continuità che il maestro apprezzerebbe moltissimo", conclude l’assessore Mauro Felicori.

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