"Una Casa di carta finita in ‘Altomare’"

Ex fotografo, il musicista Malecherifarei ha trovato il successo in Spagna anche grazie alla serie tv. Stasera un suo live su Instagram

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A dimostrazione di come la musica pop sia sempre di più linguaggio planetario, che viaggia veloce, incurante delle barriere geografiche, succede sempre più spesso che produzioni italiane catalizzino l’interesse internazionale. Avviene spesso con l’elettronica, meno con la canzone d’autore. Come invece è accaduto al musicista bolognese Malecherifarei, anagramma del suo vero nome, Michele Maccaferri che, con il brano ‘Altomare’ è entrato nella playlist su Spotify della serie spagnola La casa de Papel (La casa di carta). Da poco è uscito il primo omonimo album.

Per un artista esordiente, far parte della playlist di una delle serie più viste nel mondo è una bella promozione...

"E’ stato un riconoscimento inaspettato, il brano è rimasto in quella selezione per una settimana, e questo ha significato dare un respiro internazionale a un percorso musicale che, nato con la lingua inglese, si è poi sviluppato in italiano, un lavoro durato un anno e culminato con ‘Malecherifarei’, il mio esordio, uscito pochi giorni prima delle chiusure per il virus".

Ma la promozione di Altomare ha avuto una genesi travagliata...

"Io vengo dal mondo dell’immagine, prima di scegliere la musica come forma di espressione artistica, ho lavorato molti anni come fotografo. Sono particolarmente attratto dalle possibilità narrrative che offrono le vecchie pellicole in bianco e nero, che amo ‘remixare’, proprio come si fa con le canzoni. Così, per il video di Altomare ho manipolato dei fotogrammi di uno sconosciuto film erotico underground newyorchese degli anni ’60, che conteneva delle scene, in realtà poco appariscenti, di nudo. Dopo pochi giorni YouTube l’ha censurato e tolto dalla piattaforma. Allora l’ho lanciato su YouPorn"

Questa tecnica è stata utilizzata anche per il suo video più recente…

"Per il singolo, Il guardiano del faro, estratto da Malecherifarei, ho scovato, nelle mie ricerche da cinefilo appassionato di vecchie pellicole, il primo 20.000 leghe sotto i mari, realizzato nel 1916. Ho rimontato una serie di sequenze del lavoro di allora per fare da sfondo visuale a un’avventura contemporanea, giocando sull’effetto vintage".

L’album Malecherifarei è un racconto romantico di storie d’amore che non finiscono mai come dovrebbero...

"Ed è molto autobiografico. E’ stato interamente pensato e suonato nel mio studio di casa e infine prodotto da Paolo Valli, che lo ha arricchito di elementi più marcatamente ritmici".

Cosa succederà nel futuro immediato?

"Era tutto pronto per una serie di concerti. Invece la promozione la faccio sulla Rete con una serie di dirette sulla mia pagina Instagram. L’appuntamento è oggi alle 19, ci saremo io e Marina Atti. In attesa del nuovo singolo che uscirà in luglio".

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