Uno spazio per parlare di mafia Gli studenti creano un sito Internet

Il progetto, che presto diventerà anche una App, è in concorso al premio nazionale ’Annalisa Durante’

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Si chiama ’Storie di mafie’ il sito internet realizzato dagli studenti della classe 3A della scuola secondaria di I grado dell’istituto comprensivo Vado-Monzuno e che, presto, potrà diventare anche una app da scaricare e consultare.

In ’Storie di mafie’ i 17 alunni, aiutati e supportati dall’insegnante di Lettere, la professoressa Floriana Sorvino, descrivono la vita di ragazzi e ragazze innocenti e vittime per mano di mafiosi. Non una descrizione dettagliata, ma accennata e accompagnata da pensieri semplici espressi dagli stessi studenti.

L’obiettivo del progetto, iniziato ad ottobre con l’avvio dell’anno scolastico, è oltre ad una maggiore sensibilizzazione al tema, anche quello di raccontare la bellezza dei luoghi dove sono stati consumati i reati, bellezze che ’talvolta sono oscurate dal fenomeno mafioso’ si legge nell’homepage del sito ’Storie di mafie’.

Un lavoro semplice che è stato presentato al concorso promosso dall’Associazione Annalisa Durante, giunto quest’anno alla terza edizione, e che svilupperà l’area di racconto e di interesse all’educazione della memoria e della pace grazie alla collaborazione che l’Istituto assieme al Comune di Monzuno, ha avviato con la Scuola di Pace di Monte Sole.

"Sono orgogliosa del lavoro che hanno fatto i miei ragazzi– ha dichiarato la professoressa di Lettere, Floriana Sorvino. In un momento molto particolare sia dal punto di vista della crescita personale che scolastica. Il mio compito è stato quello di supervisionare il lavoro che gli studenti hanno svolto in piena autonomia. Per me, i miei colleghi e la dirigenza scolastica è stato un successo realizzare il sito, partecipare al concorso e avviare una collaborazione con la Scuola di Pace di Monte Sole" .

Monica Morini, assessore alla Scuola, ha spiegato che il lavoro svolto dagli studenti è "stato importante in quanto hanno presentato un progetto che, simbolicamente parlando, “abbatte i muri” della classe per arrivare al web e quindi a realtà più lontane, ma che ha legami profondi con il nostro territorio e con tutto quello che rappresenta".

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