Bologna, la Cassazione su Ustica. "I ministeri risarciscano Itavia"

L’ennesimo verdetto sul disastro aereo del 1980

I resti del DC9 al Museo per la memoria

I resti del DC9 al Museo per la memoria

Bologna, 23 maggio 2018 - I ministeri devono risarcire l’Itavia. Loro infatti – ministero della Difesa e quello dei Trasporti – non intervennero, la sera del 27 giugno 1980, mentre nello spazio aereo italiano assegnato a Itavia entravano «aeromobili da guerra non autorizzati e non identificati». Lo sostiene la Cassazione nell’ennesimo verdetto sul disastro aereo di Ustica del volo Itavia, con 81 persone a bordo, partito da Bologna e mai arrivato a Palermo. La Superma corte, accreditando la tesi del missile, ha individuato definitivamente i responsabili civili di quel disastro nei due ministeri che non garantirono la sicurezza. Con un verdetto delle Sezioni Civili Unite, infatti, viene affermato il diritto di Itavia, la compagnia aerea poi fallita, ad essere risarcita e tra qualche mese si saprà se 265milioni di euro sono adeguati. «Inammissibile» il ricorso di Difesa e Infrastrutture. Il fatto «illecito» che pesa su di loro è l’omesso controllo dei cieli, come stabilito dalla Corte d’Appello di Roma nel 2012 e 2013, quando disse sì alla richiesta risarcitoria di Itavia, in amministrazione straordinaria.

«Nel corso del processo penale – interviene l’ex senatore Carlo Giovanardi sponsor della tesi della bomba a bordo – è stata depositata una perizia, firmata dai più autorevoli esperti in cui si certifica che il Dc9 è esploso per una bomba nella toilette, mai smentita da perizie successive. L’associazione ‘Per la verità su Ustica’ continuerà a battersi perché l’Italia non continui ad essere dileggiata per queste incredibili contraddizioni».

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