Vaccini Bologna, prima bambina sospesa alla materna

La piccola non in regola con i certificati. È il primo caso bolognese a Crespellano

Vaccini nel mirino

Vaccini nel mirino

Crespellano (Bologna), 20 settembre 2019 - La scuola è iniziata, ma non per tutti. A Crespellano infatti con la riapertura dell’anno scolastico si è verificato almeno un caso di mancato inserimento nella classe perché non in regola con le vaccinazioni obbligatorie. A Crespellano è toccato ad una bambina ai cui genitori, in anticipo sulla riapertura della scuola materna paritaria Garagnani, è stata comunicato che in assenza di certificato di regolare vaccinazione secondo il piano della cosiddetta legge Lorenzin, non sarebbe potuta tornare a scuola e completare il ciclo di scuola dell’infanzia che aveva frequentato regolarmente nei due anni precedenti.

La procedura di esclusione temporanea era partita con una comunicazione dell’Azienda Usl alla direzione della materna paritaria, come conferma Andrea Maccaferri, presidente dell’associazione di genitori che dopo la rinuncia delle suore gestisce la scuola di matrice cattolica.

«Una volta ricevuta la segnalazione dall’Usl ci siamo messi in contatto con la famiglia, che conosciamo bene dal momento che la bambina ha già frequentato», chiarisce il legale rappresentante dell’asilo che non nasconde il dispiacere per la situazione che si è generata. «Il fatto è che noi dobbiamo applicare la legge e la normativa va rispettata», aggiunge Maccaferri che aggiunge anche che il dialogo con la famiglia è continuo, con l’obiettivo di superare la situazione. A complicare il quadro infatti ci sarebbe un certificato di regolare vaccinazione degli anni passati che secondo l’Azienda Usl però non è più valido. La stessa famiglia avrebbe manifestato resistenze a completare il ciclo di vaccinazioni di legge per gli effetti collaterali che la bimba aveva manifestato in occasione degli ultimi vaccini eseguiti.

Una reazione che attende però la verifica del medico pediatra che per questo motivo potrebbe proporre un esonero o un differimento dei trattamenti di legge. Fatto sta che all’inizio di settembre semplicemente i genitori non hanno accompagnato la bambina a scuola avviando poi un confronto con la scuola e con l’Azienda Usl. Il caso di Crespellano (e parrebbe anche a Zola, ma la notizia non è confermata) secondo l’assessore alla Scuola del Comune di Valsamoggia, Angela Di Pilato, è isolato. «Nei nidi comunali non c’è nessun bambino lasciato a casa con questa motivazione. Conoscendo il problema abbiamo inserito nei moduli di iscrizione anche una nota relativa alla necessità di assolvere l’obbligo vaccinale – spiega l’assessore –. Nel tempo intercorso tra le iscrizioni chiuse in febbraio e l’avvio dell’asilo le famiglie o si sono attenute all’obbligo di legge oppure (i nuovi entrati) sono in corso di regolarizzazione. Nessuno, ribadisco, è stato escluso».

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