Vaccini adulti Bologna, impossibile prenotare

Pandolfi (Ausl): "A metà mese ripartiremo"

Vaccini

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Bologna, 3 settembre 2019 - «Agende chiuse per prenotare le vaccinazioni per gli adulti».

Così si sentono rispondere i cittadini che in questi giorni chiamano il Cup.

Direttore Paolo Pandolfi, che cosa è successo?

«È una decisione che è stata presa da agosto – risponde il responsabile del Dipartimento di salute pubblica – perché stiamo lavorando alla campagna di vaccinazione contro l’Herpes zoster: sono già state spedite le lettere di invito per le persone nate nel ‘54, quindi di 65 anni, e la somministrazione delle dosi iniziarà in questo mese. Per le urgenze, i cronici e i viaggiatori internazionali che vanno all’estero per lavoro non ci sono problemi. Insomma, è sufficiente segnalare le necessità o con la documentazione o con un contatto con il medico di famiglia. Ma c’è anche un fenomeno che pesa sulle agende».

Qual è?

«Quello delle mancate disdette: non si presenta circa il 25% dei cittadini che si sono prenotati nel territorio dell’Ausl, percentuale che a Bologna sale anche di più. È vero che per le vaccinazioni non c’è la multa e bisogna anche aggiungere che la gestione del servizio dipende dalle condizioni della persona, quindi ci sono situazioni in cui la vaccinazione salta all’ultimo momento. Ma, in ogni caso, il consiglio è di chiamare se è necessario annullare l’appuntamento: si tratta di senso civico».

La chiusura delle agende si protrarrà a lungo?

«No. Per l’antitetanica, l’antidifterica o l’antimeningococcica, solo per fare qualche esempio, penso che già a metà settembre si potranno prenotare gli appuntamenti perché stanno arrivando i rinforzi».

Nuove assunzioni?

«Si tratta di tre medici provenienti dall’hub di via Mattei che ora ha ridotto l’attività. Su indicazioni della direzione generale e sanitaria, abbiamo formato tre medici che prima lavoravano lì: la loro presenza ci permetterà di aprire quattro ambulatori a settimana da metà settembre. Due dottori sono stati formati ad agosto, il terzo in questi giorni. Daranno un contributo anche al servizio di tisiologia in via Montebello: diventerà un hub provinciale per dare un aiuto agli ospedali dove vengono trattati gli acuti che dopo le dimissioni hanno bisogno di terapie lunghe da seguire sul territorio».

Quanti sono i chiamati per la profilassi contro l’Herpes zoster?

«Circa 10mila persone. La campagna è al secondo anno, l’altra volta ha risposto il 25%, ora speriamo di arrivare al 40%. È una vaccinazione importante, perché a quell’età una persona su due può essere colpita dal cosiddetto Fuoco di Sant’Antonio, mentre con la profilassi si riduce il rischio».

Sono in preparazione altre campagne vaccinali?

«Da novembre l’antinfluenzale e, per i sessantacinquenni, anche l’antipneumococcica che sarà fatta dai medici di medicina generale, per noi una grande risorsa. A fine anno partiremo con la campagna contro il morbillo per la fascia d’età tra i 30 e i 40 anni e, anche in questo caso, chiederemo un aiuto ai medici di famiglia».

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