Domatrice di tigri e leoni, ex spogliarellista. A 52 anni è arrivata la consacrazione al cinema, con il premio come miglior attrice all’ultima Mostra di Venezia (sezione orizzonti). Vera Gemma si è raccontata con generosità, senza remore, nel salotto della scrittrice e influencer Patrizia Finucci Gallo. Che, questa volta, ha invitato gli ospiti nel complesso del Baraccano. Cappello rosa da cow-girl e tailleur nero, Gemma non ha mai rinunciato al suo stile, "anche quando mi dicevano che mio padre (Giuliano Gemma) era un signore, elegante e io una ‘burina’ – racconta –. Anche quando non mi facevano fare film perché ero inquietante, tra chirurgia plastica ed extensions ai capelli".
È cresciuta in Almerìa, e ha passato una vita a sentirsi dire: "Sei brava, ma...". C’era sempre qualcosa che non andava. Ora, però, è contenta di essere tornata a teatro. Sarà un "Virgilio con le extensions" nello spettacolo di Francesco Maria Gallo ‘Discesa all’inferno’ (stasera all’Arena del Sole). Un’opera rock ispirata alla ‘Divina Commedia’ di Dante. "Mi ritengo onorata di condividere il palco con musicisti che hanno fatto la storia musica italiana, come Ricky Portera (anche lui al solotto, ndr) – continua Gemma -. Sono innamorata di Dante e dell’Inferno".
Amalia Apicella
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