Vertice sui Pronto soccorso Rizzo Nervo: "Ricognizione sulla disponibilità di letti"

L’assessore convoca i tre direttori generali delle Aziende sanitarie: "Riunione operativa utile. Bisogna capire se per la lungodegenza c’è posto negli ospedali o in strutture sul territorio"

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di Donatella Barbetta

Vertice di oltre due ore sulle difficoltà dei Pronto soccorso: Luca Rizzo Nervo, assessore comunale alla Salute, non ha perso tempo e ha convocato ieri in Liber Paradisus i tre direttori generali delle Aziende sanitarie, Chiara Gibertoni del Sant’Orsola, Paolo Bordon dell’Ausl e Anselmo Campagna del Rizzoli.

"Abbiamo analizzato i flussi di accesso alle strutture di emergenza e non sono emerse crescite significative – osserva Rizzo Nervo che era affiancato da Erika Ferranti, vicepresidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria –, ma sappiamo che il problema serio è garantire il percorso di uscita dai ricoveri, ora rallentato dall’impatto organizzativo del Covid e dall’assenza di risposta territoriale".

Sul tavolo i primi due obiettivi da raggiungere in fretta. "Non vogliamo rallentare il passo per lo smaltimento delle liste d’attesa chirurgiche – ammette l’assessore – e quindi ora i direttori faranno una ricognizione per individuare se c’è la possibilità di attivare letti tecnici, ossia di lungodegenza post acuzie, o in aree intra ospedaliere oppure di settori Osco, ospedali di comunità, nelle strutture territoriali della provincia. L’altra ricognizione è sulla disponibilità del privato accreditato per avere risposte nell’immediato. Quando ci rivedremo? Presto".

Per Rizzo Nervo la riunione "è stata utile, operativa e ha portato all’avvio di questo doppio binario che ci porterà alle soluzioni organizzative". Il privato accreditato è già al lavoro. "Ho scritto all’Ausl segnalando che potremmo mettere a disposizione 40 letti per degenze a bassa intensità non Covid, lungodegenze e riabilitazione intensiva – precisa Averardo Orta, presidente Aiop Bologna –. Chiediamo di poter fare una programmazione su almeno 4 mesi, anche se questa situazione strutturale si risolverebbe concedendo autorizzazione all’apertura di un Pronto soccorso privato accreditato, come accade in altre Regioni. Abbiamo le competenze, le strutture e le risorse".

Cgil, Cisl e Uil e i sindacati dei pensionati Spi, Fnp e Uilp hanno scritto una lettera a Matteo Lepore, presidente della Ctss in cui chiedono un incontro urgente per "aprire un confronto sulle disfunsioni dei Pronto soccorso e la relativa riorganizzazione" e anche "per fare il punto sulle liste d’attesa", per i sindacati "un elemento estremamente critico del nostro sistema sanitario". "Li incontreremo", anticipa Rizzo Nervo. Per Vittorio Dalmastri, segretario regionale di Fp Cgil medici e dirigenti, sottolinea le difficoltà economiche del momento e il fatto che “il Covid ha pesato in Emilia-Romagna più che in altre Regioni”.

Stefano Franceschelli, segretario generale Cisl Fp Area metropolitana, ammette che "la difficoltà sul reperimento di posti letto ci preoccupa molto, va data una risposta immediata perché aggrava un’altra criticità: la carenza di personale".

Secondo Massimo Romanelli, responsabile Uil Fpl della dirigenza sanitaria dell’area metropolitana, "la carenza di posti letto è il fattore fondamentale che determina il sovraffollamento dei Pronto soccorsi e l’utilizzo improprio delle aree di degenza breve che dovrebbero essere destinate a un rapido inquadramento diagnostico per l’eventuale dimissione del paziente, invece sono utilizzate come aree in cui i pazienti attendono la disponibilità di un posto letto".

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