Voli notturni e rumore, è scontro. Il Pd del Navile rilancia: "Di notte scalo chiuso". Ventola: "Impossibile"

L’ad rivendica la virata anticipata e la limitazione dei voli dalle 23 alle 6. Ma dem e comitato dei residenti restano critici. Bignami chiede chiarezza: "Al tavolo il Comune voleva prorogare le misure, ora dice il contrario"

A giugno l’ordinanza del Comune per limitare i sorvoli notturni

A giugno l’ordinanza del Comune per limitare i sorvoli notturni

Bologna, 14 marzo 2024 – A una quindicina di giorni dalla scadenza dell’ordinanza comunale che limita i sorvoli notturni al Marconi, s’infiamma lo scontro. Da una parte il comitato anti-rumore e il Pd del Navile che alzano il tiro chiedendo la chiusura in toto dello scalo di notte, dall’altro l’Aeroporto che risponde picche. Ma non solo. Perché anche da Roma c’è chi chiede chiarezza, come il viceministro dei Trasporti, Galeazzo Bignami: "Non capisco perché al tavolo con Enac di metà febbraio i rappresentati del Comune si dicevano d’accordo con la proroga dell’ordinanza fino a ottobre, mentre il Pd oggi si dice insoddisfatto. Per noi limitare i voli notturni ha un costo, a questo punto il Comune ci dica se lo vuole". Gli fa eco la consigliera di Fratelli d’Italia, Manuela Zuntini, che definisce "curioso" l’atteggiamento dem, considerando che al tavolo della comissione antirumore del 14 febbraio, emerge che i rappresentanti del Comune, tra cui la vicesindaca Emily Clancy, erano favorevoli al proseguimento della misura attivata l’estate scorsa, chiedendo maggiori monitoraggi. Così come la segretaria provinciale dem Federica Mazzoni, presidente del Navile, auspicava sì altre mitigazioni, ma era per confermare il provvedimento. Unica voce discordante, il Comune di Calderara, visto che gli sforamenti dei limiti consentiti sarebbero limitati alla zona industriale del Bargellino.

Dalla sua il Marconi rivendica come la situazione al Navile sia migliorata grazie ai provvedimenti presi lo scorso anno con il divieto di sorvolo notturno dalle 23 alle 6 del mattino e alla virata anticipata degli aerei in decollo per evitare il passaggio sui centri abitati, ma ciò nonostante comitato e Pd del Navile alzano il tiro.

"Pur avendo la sperimentazione della fascia di rispetto notturna dato buoni risultati, riteniamo più congrua la completa chiusura dell’aeroporto nelle ore dedicate al riposo", è la draconiana richiesta. Più morbida Mazzoni, presidente del Navile, ma ammette che "sul rumore c’è ancora da lavorare".

I residenti e i dem contestano anche l’efficacia della virata anticipata. In soldoni: "La sperimentazione proposta da Enac e Enav avrebbe dovuto provocare l’aumento dei decolli lato città, ma dai dati si evidenzia una drastica riduzione. In particolare la Rotta 1, a sinistra dei laghetti del Rosario, è passata dal 18% al solo 3% dei decolli, di fatto inutilizzata. È accaduto il contrario di quanto proposto da Enac, ossia diminuire il disturbo sulle zone più abitate di Navile", sostengono i dem rispetto ai dati 2023. Infine, il Pd del Navile chiede che si cerchi di utilizzare prevalentemente il lato Ovest della pista per decolli e atterraggi alleggerendo così i quartieri più popolati, San Donato e Navile. La memoria storica del comitato per la compatibilità aeroporto-città di Bologna, Paolo Serra, elenca una serie di dati, in primis "i 78mila movimenti annui, 215 al giorno, dei quali, circa 90 verso o da est. I decolli sono stati stazionari, circa 60, ma sono raddoppiati gli atterraggi, da 15 a 30 circa".

Non solo, sul fronte rumore la centralina della Pescarola, "avrebbe superato alcune volte i limiti", diversamente dalle risultanze fornite dal Marconi. Serra lamenta poi la mancata utilizzazione della Rotta 1 visto che i decolli sono crollati dai 4mila pre-pandemia a 850, affollando così la Rotta 3 che attraversa le zone a maggior residenza".

L’ad del Marconi, Nazareno Ventola, bolla le dichiarazioni dem come "estemporanee", soprattutto alla luce dei dati pubblicati, che "dimostrano che aver applicato l’ordinanza da giugno abbia consentito un contenimento del rumore sulla parte più popolata della città. L’impatto è stato minore sul Navile, mentre c’è stato qualche sforamento marginale sulle parti meno popolate". Insomma, "la virata e la procedura antirumore sono state di successo – continua l’ad –: se non si fossero realizzate, la situazione sarebbe ben peggiore, mentre i miglioramenti sono evidenti".

Per quanto riguarda, poi, la chiusura notturna dello scalo, l’ad chiude la porta: "Sarebbe un grave errore. Quando si fanno queste dichiarazioni non si conosce la realtà del trasporto aereo, nel quale se si chiude di notte succede che si mette a repentaglio la connettività complessiva durante il giorno, con impatti sull’economia e sui posti di lavoro". D’accordo la meloniana Zuntini: "Lo stop dello scalo di notte che vuole il Pd provocherebbe danni economici alla città".

Non molla, però, il consigliere dem ed ex assessore ai Trasporti Claudio Mazzanti, oggi alla guida della Commissione mobilità in Comune: "Entro due settimane convocherò un’altra commissione per un confronto sui dati. Non è vero che la virata anticipata dei voli è stata un successo, visto che ci sono ancora cinque, sei, sette, otto voli di notte: troppi per chi vorrebbe dormire. Ci dicono che facciamo dichiarazioni estemporanee? I dati che citiamo sono dell’Aeroporto. Quindi, o i dati che ci danno sono falsi, o difendono l’indifendibile".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro