Zuppi e l’addio di don Duilio ai fedeli: "Recuperate la fede nella gioia"

Il cardinale ha celebrato le esequie e ha letto una lettera che il parroco ha lasciato alla sua comunità

Zuppi e l’addio di don Duilio ai fedeli: "Recuperate la fede nella gioia"

Zuppi e l’addio di don Duilio ai fedeli: "Recuperate la fede nella gioia"

"Il suo desiderio? Tornare qui, nella sua comunità. Il suo rammarico? Non essere riuscito a celebrare il battesimo ai bambini due settimane fa". Sono squarci sulle ultime, dolorose, settimane di vita di don Duilio Farini, svelate mercoledì sera dal cardinale Matteo Zuppi nel corso della celebrazione del funerale che si è svolto nella chiesa di Cristo Risorto affollata all’inverosimile per l’ultimo saluto al parroco e al fondatore della giovane parrocchia della prima periferia di Casalecchio. Settimane segnate dalla malattia, dalla vicinanza di tanti e dalle cure palliative alla casa di cura Toniolo, dalla quale in occasione della Pasqua, don Duilio aveva inviato una lettera nella quale ha descritto le ‘ragioni della gioia’ nonostante la recente notizia della diagnosi di un tumore al pancreas che poi in poche settimane lo ha portato alla morte. Lettera letta integralmente nel corso della funzione che insieme al cardinal Zuppi ha visto la partecipazione di un trentina di sacerdoti, ministri istituiti e del vescovo emerito di Imola Tommaso Ghirelli. In quella pagina di testo, concepito come un messaggio in vista dell’imminente congedo dal mondo, don Duilio aveva ricordato gli anni di direzione del quindicinale della chiesa bolognese Insieme-Notizie (1993-1995), dei quali si era ricordato un infermiere incontrato in ospedale che "mi ha richiamato di avere più volte letto i miei articoli pieni di speranza, di buona letteratura e di vibrante pastorale". Per poi manifestare la speranza che "la vita con la ‘v’ minuscola e in quella con la ‘V’ maiuscola possa servire a qualcuno, a scaldare qualche cuore, e che aiuti qualcuno a recuperare la fede nella propria gioia...e soprattutto non decidere di morire mentre siamo ancora vivi, perchè Dio è il Dio della vita".

Don Roberto Macciantelli ha sottolineato l’abbraccio della sua famiglia, i nipoti, i presbiteri e la comunità tutta, che nei 44 anni del suo ministero ha condiviso lo stato di parrocchia-nascente, passata da un prefabbricato alla bella chiesa moderna di via Martiri di Colle Ameno. Qui, ha spiegato Zuppi, nell’immediato arriverà mons. Silvano Manzoni, 80 anni, già parroco a Vergato. Un lungo applauso ha accompagnato la benedizione finale alla salma che ieri mattina è stata inumata al cimitero di San Benedetto Val di Sambro. Gabriele Mignardi

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