Felicori: “Ad Arte Fiera per far scoprire al grande pubblico la Reggia di Caserta“

Il direttore del museo presenta Terrae Motus, collezione di arte contemporanea nata negli anni ’80 dopo il terremoto dell’Irpinia, che verrà riallestita e inaugurata a giugno FOTO L'Art City White Night - Festa Ascom - Le 10 opere choc - Il vernissage di SetUp LO SPECIALE

Mauro Felicori

Mauro Felicori

Bologna, 31 gennaio 2016 - Che il direttore di uno dei grandi musei italiani, fresco di nomina da parte del ministro Franceschini, si metta a ‘vendere’ il suo prodotto in uno stand, non è un fatto usuale.

Ma la strategia di marketing quasi ‘porta a porta’ si è rivelata efficace e il piccolo spazio ‘promozionale’ della Reggia di Caserta, all’interno di ArteFiera, è uno dei più affollati. Anche per la curiosità che suscita, nelle vesti del ‘divulgatore’, la presenza di Mauro Felicori, sino a tre mesi fa dirigente del Comune di Bologna, prima alla cultura, poi al marketing, e adesso responsabile dell’importante struttura campana.

Felicori, cosa vende nel suo stand?

«Sono ad ArteFiera per promuovere una grande iniziativa della Reggia di Caserta. Noi avevamo, nei nostri depositi, le opere della celebre collezione Terrae Motus, che il gallerista Lucio Amelio mise insieme, negli anni ’80, come omaggio all’Irpinia colpita dal terremoto. E’ una raccolta straordinaria, da Warhol a Keith Haring, da Kounellis a Pistoletto, ci sono tutti i nomi di punta dell’arte contemporanea. Capolavori che giacevano dimenticati e che esporremo nuovamente dal 1° giugno in una sala da poco liberata della Reggia».

Ha portato un ventata di imprenditorialità nella Reggia.

«Si tratta di trovare gli strumenti necessari per far conoscere al meglio questo monumento. Così ho deciso di tornare a Bologna, per i giorni di ArteFiera, nel ruolo, poco convenzionale, del piazzista. Il solo fatto che il direttore di un museo come la Reggia sia qui a distribuire depliant serve per catalizzare l’attenzione sulle tante iniziative che abbiamo messo in campo. Tra l’altro la nuova mostra di Terrae Motus diventerà il biglietto da vista nel mondo della Reggia. Per due mesi ogni anno andrà all’estero. Dovremmo iniziare da San Pietroburgo».

Questa sfrenata attività non le lascia il tempo per la nostalgia di Bologna.

«Nostalgia da un punto di vista affettivo? Certamente! Ma non da quello professionale. Qui ho la possibilità di sviluppare un progetto ampio, in piena autonomia, senza dover trascorrere tutto il tempo nei meandri della burocrazia. Ho libertà di azione, ho la fiducia del ministro Franceschini e di Matteo Renzi, che, come sa, sono venuti di recente a Caserta in visita ufficiale. E vorrei, con le mie azioni, ricambiare questa fiducia».

Si lavora meglio a Caserta o a Bologna?

«Impossibile fare paragoni, visto il genere di lavoro che svolgo ora. Si tratta di realtà molto diverse, Bologna ha un tessuto industriale che a Caserta manca. Quello che vorrei è che tutta la città sentisse la Reggia come suo patrimonio e contribuisse al suo mantenimento e allo sviluppo».

Soddisfatto dei risultati ottenuti?

«Molto. Abbiamo aumentato del 16% i visitatori e sviluppato forme di solidarietà inaspettate. Di recente un industriale, ad esempio, ha provveduto alla sistemazione del vastissimo giardino della Reggia, intervenendo dove il Comune, che è a corto di risorse, non poteva».

Insomma, mai pensato di tornare a Bologna.

«Sono a Caserta solo da 100 giorni, ho un mandato davanti e poi io quando decido di staccare con una situazione, lo faccio in maniera completa. Ma essere a ArteFiera come ‘rappresentate’ è stato bellissimo, anche perché ho avuto la fortuna di esserci in una delle edizioni meglio riuscite e più ricche di pubblico».

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