Strage di Ustica: una targa per Andrea Purgatori

Nel giorno del compleanno del giornalista che si è battuto fin dall’inizio per la verità, il ricordo di chi ha condiviso le sue battaglie: “Ha dimostrato che la storia può essere riscritta e rivalutata”

Una targa per Andrea Purgatori vicino al Museo di Ustica

Una targa per Andrea Purgatori vicino al Museo di Ustica

Bologna, 1 febbraio 2024 – “Buon compleanno papà. Nel tuo giorno passiamo dalle parole ai fatti, in un dolore che ancora oggi subiscono i familiari e a cui da tempo si è legata anche la nostra famiglia. Ancora oggi non abbiamo ricevuto le risposte che meritiamo ma siamo grati ed orgogliosi di essere qui. Quello che mi emoziona di più è il legame che hai instaurato con i familiari. Noi abbiamo perso un padre, loro hanno perso un fratello”.

Un Edoardo, figlio del giornalista Andrea Purgatori scomparso il 19 luglio scorso, commosso e che parla a suo padre. Insieme a sua sorella Vittoria, Edoardo ha ricordato il papà durante l’inaugurazione, a fianco del Museo per le vittime della strage di Ustica, del “Muretto di Andrea”, dedicato al giornalista e alle sue indagini sulla strage del 27 giugno 1980.

È stata anche scoperta una targa dedicata a Purgatori in cui, attraverso un qr code, è possibile rileggere i suoi articoli su Ustica e pubblicati sul Corriere della Sera. Un’insegna che celebra chi è stato fondamentale e vicino a tutti i familiari delle vittime, aiutandoli a scoprire la verità. “Un amico”, per Daria Bonfetti, presidente dell'associazione Parenti delle vittime della strage di Ustica, e “un giornalista d’inchiesta che da subito ha iniziato a lavorare per squarciare i muri di gomma”. Purgatori ha lavorato su Ustica sin dai giorni successivi alla drammatica notte in cui il Dc-9 Itavia è sprofondato negli abissi del mar Tirreno e con lui 81 cittadini e cittadine. Da quella notte, Purgatori, attraverso la telefonata di un suo amico da Ciampino interno al mondo del controllo aereo, ha scoperto la verità: “L’aereo è stato abbattuto”.

In quel momento, “Andrea ha iniziato a seguire la sua coscienza e ora riconosciamo tutto il suo lavoro, rendendo omaggio ad un’anima capace”. E, aggiunge, che il giornalista ha “indagato, trovato e scoperto pezzi di verità quando nessuno ci credeva. Un pezzo di storia riscritta quando tutti davano per scontato il cedimento strutturale”.

Bonfetti è intervenuta anche sulle proteste di ieri dell’Associazione per la verità sul disastro aereo (Avdau). “La terra è anche piatta delle volte. Io credo che quelle siano posizioni ridicole, perché io mi baso sulle inchieste, sulle perizie e sulle ordinanze dei giudici. Noi abbiamo voluto questo momento per ricordarlo nel suo giorno e qui facciamo memoria, storia e arte”. Un tributo al lascito di un uomo che ha riscritto la storia del giornalismo nel nostro Paese, “attraverso Bologna e le tante ferite che ha subito. Purgatori, insieme ai cittadini che hanno ricercato la verità nei tribunali, ha dimostrato che la storia può essere riscritta e rivalutata. E pur non essendo un cittadino bolognese, ha rappresentato quello che è lo spirito di questa città”, dice Lepore. Un’identità e una lotta costante “in nome della verità, della democrazia e della dignità della Repubblica. Rappresentando al meglio la sua professione e il popolo democratico”, continua il sindaco.

“Un metodo di lavoro che io non ho mai più rivisto: lui sapeva già tutto e subito. Dall’inizio, fino poi alla dimostrazione ma sapeva che per essere credibile e per imporre quella verità lui doveva portare delle prove, e così ha vinto la sua battaglia, sapendo dosare il racconto delle cose”, commenta Fiorenza Sarzanini, vicedirettrice del Corriere della Sera.

La giornata prosegue oggi alle Cucine Popolari di via Battiferro con il pranzo di solidarietà e, infine, alle 18,30 al cinema Modernissimo l’omaggio della Cineteca con la proiezione Il muro di gomma di Marco Risi.

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