Bologna: Appennino senza neve, sindaci e maestri di sci "A rischio la tenuta dell’occupazione"

Il deputato De Maria (Pd): "Evitare lo spopolamento di quelle zone" Critica la consigliera Evangelisti (Fd’I), che pungola la Regione: "Dove è finito il progetto congiunto di rilancio con la Toscana?"

Bologna, 6 gennaio 2023 –  Le previsione metereologiche non lasciano spazio a illusioni. Anche durante la prossima settimana, a Lizzano in Belvedere il termometro non scenderà mai sotto lo zero, per cui la stazione sciistica resterà chiusa. "Siamo seriamente preoccupati per la tenuta socio-economica del nostro territorio – spiega Sergio Polmonari, sindaco di Lizzano – perché ci sono più di 100 persone che non stanno lavorando e alla lunga questa situazione rischia di essere insostenibile per una realtà come la nostra. Confidiamo che l’interlocuzione tra il ministro del turismo, Daniela Santanchè, e i presidenti delle regioni di Emilia Romagna, Toscana e Abruzzo si concluda con una soluzione. Il rischio è che vi siano sempre più persone che decidano di salutare la montagna per la mancanza di possibilità occupazionali".

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Dopo i gestori degli impianti e gli albergatori, ieri hanno fatto sentire la loro voce anche i maestri di sci. La questione è vitale pure per questa categoria con la prospettiva di trascorrere una intera stagione senza lavorare per chi non è riuscito a trasferirsi sull’arco alpino.  

"In passato non si è mai verificata una situazione così grave – si legge nel comunicato degli insegnanti – con tutti i maestri di sci dell’Emilia Romagna che sono impossibilitati ad avviare la propria attività, subendo perdite pari al 100%del fatturato. Per questo i maestri dell’Appennino sono solidali con i gestori degli impianti e chiedono alle istituzioni un tavolo di crisi".

Non si è fatta attendere la reazione della politica con la piena solidarietà dell’onorevole Andrea de Maria. "Le conseguenze occupazionali e sociali per la nostra montagna possono essere davvero gravi – a parlare è il deputato del Partito Democratico – peraltro lo spopolamento dell’Appennino rappresenta un grande pericolo anche per la tutela del territorio e la qualità ambientale, come ben sa chi quella realtà la conosce veramente. Servono interventi urgenti e rilevanti. Alla ripresa della attività parlamentare mi riservo, anche alla luce delle iniziative che assumerà il Governo, di assumere iniziative in sede istituzionale".  

Toni meno accomodanti da parte della consigliera regionale Marta Evangelisti che, in montagna, ci vive e che ogni giorno registra direttamente o indirettamente alcuni disagi, tra il ponte di Sasso Marconi ancora chiuso, i servizi sanitari sempre più in discussione e ora questa nuova emergenza. "Durante la campagna elettorale che ha portato alla conferma del presidente Bonaccini – dichiara la capogruppo in regione di Fratelli d’Italia – si parlava di un comprensorio turistico tosco-emiliano ritenuto strategico e come tale da rilanciare indipendentemente dal periodo invernale, dove a beneficiarne sarebbe anche il turismo di carattere naturalistico ed escursionistico. A questo punto chiederò chiaramente alla giunta cosa ne sia di quel progetto condiviso con la Toscana e che le carte vengano scoperte definitivamente per capire se vi siano cambi in corsa o se anche per la gestione locale debba intervenire il governo nazionale di centro destra".

Indipendentemente da quelle che saranno le risposte del ministro Santanchè, la Regione ha comunque in programma di avviare un tavolo di crisi con i gestori delle stazioni sciistiche entro la fine del mese e sta valutando se aprire momenti di confronto diversi con le altre categorie interessate oppure se avviare un percorso comune per dare una risposta a questa emergenza.

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