Bologna, 20 dic. - La notizia della possibile cessione de la Perla a un gruppo cinese non è di per sé negativa, secondo il sindaco di Bologna, Virginio Merola. "Che un'azienda sia di questo o di quell'altro, per noi vale sempre il tema a che condizioni di investimenti e di rispetto delle normative contrattuali. Di per sé non mi sembra notizia da giudicare negativa", osserva il sindaco a margine dell'inaugurazione degli uffici di Insieme per il lavoro. "I sindacati, più che preoccupati, mi sembra stiano facendo il loro mestiere: hanno chiesto di essere informati. Anche noi aspettiamo informazioni, anche qui vangano fuori i fatti", chiosa il primo cittadino.
Non è un segreto, infatti, che la Fosun International, un’enorme aggregazione di industrie e fondi di investimento, nata a Shanghai nel 1992, sia intenzionata a mettere le mani su una delle eccellenze bologesi. Nel portafoglio di Fosun, così, alle industrie farmaceutiche e all’alta finanza si mischiano le assicurazioni, gli ospedali privati e il mercato immobiliare, con i fiori all’occhiello del grattacielo Jp Morgan Chase di New York e, per quanto riguarda l’Italia, della ex sede milanese di Unicredit di piazza Cordusio.
Ingenti, però, sono anche le partecipazioni nel campo dell’intrattenimento, mentre il fondatore e attuale presidente, il controverso classe ’67 Guo Guangchang, classificato da Forbes, nel 2015, come il 34esimo uomo più ricco di Cina e noto alle cronache per essere scomparso dalle scene per qualche giorno, alla fine di quell’anno, per riapparire improvvisamente al meeting dell’azienda.
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