REDAZIONE BOLOGNA

Marzocchi Pompe licenzia 38 dipendenti, i sindacati: “Fulmine a ciel sereno”

La comunicazione della storica azienda bolognese, con stabilimenti a Casalecchio di Reno e Zola Predosa, con una lettera. Proclamati sciopero e presidio mercoledì 22 gennaio

Ancora alta tensione alla Marzocchi Pompe in attesa del primo incontro con la direzione aziendale dopo l'annuncio dell'apertura di una procedura di licenziamento collettivo per 38 dei 254 lavoratori impiegati negli stabilimenti di Casalecchio di Reno e Zola Predosa

Ancora alta tensione alla Marzocchi Pompe in attesa del primo incontro con la direzione aziendale dopo l'annuncio dell'apertura di una procedura di licenziamento collettivo per 38 dei 254 lavoratori impiegati negli stabilimenti di Casalecchio di Reno e Zola Predosa

Bologna, 21 gennaio 2025Marzocchi Pompe ha annunciato il licenziamento di 38 dipendenti con una lettera arrivata ai sindacati venerdì 17 nel pomeriggio. Nei giorni scorsi, si è tenuta un'ora e mezza di sciopero dei lavoratori e un altro sciopero di tre ore, con un presidio davanti alla sede di Zola Predosa, si terrà domani dalle 14 in concomitanza col primo incontro con la direzione dell'azienda.

Licenziamenti via lettera

Marzocchi è una storica azienda bolognese con 254 dipendenti divisi tra gli stabilimenti di Casalecchio di Reno e Zola Predosa. La comunicazione dei licenziamenti, attaccano i sindacati, è arrivata come un fulmine a ciel sereno, soprattutto perché nel 2024 l'azienda non ha praticamente usato ammortizzatori sociali tranne quattro giorni di cassa integrazione ordinaria in tutto tra marzo e aprile. Inoltre, proseguono i rappresentanti dei lavoratori, nel corso degli incontri con sigle e Rsu non si era mai parlato di difficoltà tali da dover intervenire sul personale.

Dichiarazioni dei rappresentanti sindacali

Di "atteggiamento gravissimo" parla Consuelo Mazzini della Fim Cisl: "Venerdì Confindustria ci ha contattato e ci ha detto che di lì a cinque minuti sarebbero partite le procedure di licenziamento collettivo per 38 persone. Siamo tutti caduti dalle nuvole".

Eugenio Martelli della Fiom Cgil avverte: "Chiediamo il ritiro immediato della procedura di licenziamento collettivo come imprescindibile condizione per avviare un confronto finalizzato a individuare soluzioni condivise che escludano licenziamenti da parte dell'azienda".

I motivi dei licenziamenti

"La società ha esaminato con la massima attenzione la possibilità di porre rimedio alla situazione di eccedenza di personale tramite provvedimenti diversi dal licenziamento collettivo del personale. Tuttavia, a causa della strutturalità e dell'irreversibilità della contrazione del mercato, per le esigenze dell'organizzazione aziendale, si è ritenuto di non poter ricorrere a soluzioni diverse dal licenziamento collettivo per riduzione del personale". Lo scrive Marzocchi Pompe nella lettera di licenziamento collettivo inviata venerdì 17 a sindacati e istituzioni. La crisi, spiega Marzocchi Pompe nel documento, deriva dalle difficoltà emerse in entrambi gli insiemi di mercati in cui opera l'azienda. Nel primo, quello dell'automotive, è atteso un dimezzamento degli ordini da parte di Gkn, il principale cliente, mentre un ulteriore progetto è terminato. Nel secondo, definito 'core business' e all'interno del quale sono raggruppati il mercato industriale, quello mobile e il canale di vendita tramite distributori, Marzocchi Pompe afferma di aver registrato un calo degli ordini intorno al 15% nel 2024, attendendosi un'ulteriore contrazione quest'anno.

A pesare sulle difficoltà è il contesto internazionale: da un lato un contesto macroeconomico caratterizzato dalle difficoltà dell'automotive, dall'altro le crisi politiche e le guerre, insieme alle "relative ritorsioni internazionali indirizzate contro importanti Paesi coinvolti in tali eventi".