Sciopero generale e corteo a Bologna, Zuppi: “La sicurezza sul lavoro è un dovere”. Cgil: “Suviana, questi sono morti di appalto”

Per oggi, 11 aprile, in Emilia-Romagna l'astensione dal lavoro è stata raddoppiata nella durata (8 ore) ed estesa al settore pulizie pubblico, dopo la strage della centrale. Migliaia di persone alla manifestazione di Cgil e Uil. L’appello dell’arcivescovo

Bologna, 11 aprile 2024 – La reazione del mondo del lavoro provocata dalla tragedia a Suviana: sciopero generale a Bologna con la manifestazione dei sindacati e il corteo partito da piazza XX settembre.

Braccia incrociate in tutta la Regione, dei settori pubblici e privati per 8 ore, anziché le 4 ore nei settori privati e trasporti annunciate negli scorsi giorni.

Sciopero generale 11 aprile, la manifestazione di Bologna. Il sindaco Lepore: "Siamo in migliaia" (Fotoschicchi)
Sciopero generale 11 aprile, la manifestazione di Bologna. Il sindaco Lepore: "Siamo in migliaia" (Fotoschicchi)

Migliaia di persone (in 15mila hanno partecipato alla manifestazione, secondo i sindacati) sono arrivate in piazza Maggiore, per un "adesso basta!" che è il grido di rabbia dei sindacati, dopo le ennesime morti sul lavoro. "Una strage da non ripetere, il lavoro non può diventare morte, ne vale la dignità delle persone e la fedeltà alla Costituzione", apre l'arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi, nel suo intervento dedicato alla sicurezza sul lavoro e agli investimenti.

L'arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi (FotoSchicchi)
L'arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi (FotoSchicchi)

"Questa tragedia – continua –  impone serietà nelle parole e ognuno di noi faccia la sua parte". Dunque, tutti devono fare la loro parte, soprattutto il governo. "Molta più attenzione alla sicurezza sul lavoro e dobbiamo farla più che dirla. Muoiono tre persone al giorno, bisogna fare di più". Inoltre, ricorda Zuppi, "la logica del solo profitto porta al ribasso e spesso le voci sacrificate sono i lavoratori", e cita Papa Francesco: "La sicurezza è parte integrante della persona, siamo esseri umani, non macchine, ed è un dovere e un diritto inalienabile di ogni persona".

Martedì dopo la tragedia della centrale idroelettrica di Suviana, Michele Bulgarelli, segretario generale Cgil Bologna aveva lanciato un appello: “Il mondo del lavoro risponderà"; e oggi aggiunge: "Questi sono morti di appalto. Ancora oggi non abbiamo il quadro contrattuale completo e di che aziende erano dipendenti e con che contratto i feriti e i deceduti. Una situazione indegna, ancora una volta Bologna farà Bologna".

Dopo che ieri sera, all'Unipol Arena, i Subsonica hanno ricordato le vittime e invitato a partecipare allo sciopero di oggi, il corteo sta sfila diretto verso piazza Maggiore.

La paura di Ivana Veronese, segretaria confederale Uil è che anche per questo avvenimento venga cavalcata l’onda emotiva, salvo poi dimenticarsene. "Il governo deve darci ascolto e affrontare seriamente temi, non fare spot. Chiediamo un confronto sulla cultura della sicurezza che o c'è o non se ne fa niente. Dobbiamo ridurre tutti i rischi per arrivare a zero morti sul lavoro".

Questo sciopero, ricorda Luigi Giove, segretario organizzativo nazionale Cgil, "lo avevamo deciso prima che accadesse la strage di Suviana l'ennesima conferma. Dobbiamo capire quando e chi deciderà di fermare queste stragi".

Insomma, "lavorare non è morire - dice Marcello Borghetti, segretario della Uil Emilia Romagna -, si faccia di più sulla sicurezza". E avverte le istituzioni: "Cambiare marcia. Diano una risposta concreta". 

Una piazza riempita per "rivendire il diritto di sopravvivenza dei lavoratori", dice Vittorio Caleffi, segretario generale Uiltec Emilia-Romagna in rappresentanza degli elettrici presenti a Suviana.

Il corteo sfila attraverso il centro di Bologna in occasione dello sciopero generale per dire basta alle morti sul lavoro, dopo la strage alla centrale di Bardi; partecipano il presidente della Regione Stefano Bonaccini, il sindaco di Bologna Matteo LeporeVincenzo Colla, assessore al Lavoro, Ivan Taruffi, assessore al Welfare, l'onorevole Andrea De Maria, l'ex sindaco Virginio Merola, Marco Masinara, sindaco di Camugnano. 

Suviana, Lepore: “Enel e il Governo collaborino con la giustizia”

"Il Governo, Enel e le aziende in appalto collaborino con la giustizia, lo dimostrino da subito - apre Matteo Lepore, sindaco di Bologna -. Perché il nostro territorio è già stato martoriato troppe volte". È giusto, secondo Lepore, "rispondere alle domande precise dei sindacati, capisco che si stanno ancora cercando i dispersi, ma chi ha responsabilità dimostri di essere a disposizione per chiarire quanto accaduto".

Bonaccini: “Non è stata una tragica fatalità”

“È evidente che però non si può parlare ogni volta di tragica fatalità. Non se ne può proprio più. È un'emergenza nazionale quella delle morti sul lavoro e come tale va trattata e andrebbe trattata”, le parole del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

Il sindaco di Camugnano: “Situazione ancora critica”

Una grande commozione che colpisce soprattutto il sindaco di Camugnano, Marco Masinara. "Onorati di questo supporto". L’inchiesta per fa luce sull’accaduto? "E’ ancora presto, la situazione è ancora critica dal punto di vista dei soccorsi perché ci sono ancora dispersi", e chiude: "Segnalazioni sull’impianto? A noi non risultano".

L’adesione allo sciopero

In Lamborghini ha scioperato il 95% dei dipendenti, alla Marelli di Crevalcore il 100%, in Ducati il 65%, in Marzocchi Pompe il 95%, in Toyota l'85%, in Motori Minarelli il 90%, in Kemet il 95%, in Versuni il 90%. Site, Alberto Sassi e Selcom Group raggiungono l'80% di adesione.

Allargando lo sguardo agli altri settori, l'adesione alla Caffitaly di Gaggio Montano è stata del 100% nel turno notturno e del 70% nel giornaliero, all'Enel del 73%, in Tper del 97%, in Geodis del 70%, in Coop Alleanza del 90%, alla Leroy Merlin di Casalecchio del 60%, alla Panigale Scarl il 70%, alla Tecnoform dell'80%, alla redazione Zanichelli dell'80%. 

Gli operai di Enel: “Si fa troppo poco”

Presenti anche gli operai di Enel distribuzione. "Ci sentiamo insicuri noi, così come i colleghi in appalto. Per noi si fa troppo poco", dice Marco Cimatti, Enel Distribuzione. 

Contestato il Pd al corteo

"Fuori Lepore, Bonaccini e il Pd dal corteo”. È questo lo slogan che una decina di manifestanti, con bandiere di Rifondazione Comunista e Carc, hanno scandito nel corso del corteo. La contestazione è durata pochi minuti. “Perché il Pd non tutela i lavoratori in azienda? Perché non fa sua la legge sugli omicidi sul lavoro? Ci chiediamo cosa ci stiano a fare qui? Cosa ci sta a fare il Pd che da 40 anni ha portato la precarietà in azienda?”, hanno scandito al megafono alcuni manifestanti. 

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