Il giorno della rabbia: "Non possiamo rassegnarci". Politica e sindacati insieme invocano la risposta di piazza

Dopo la tragedia di Camugnano, oggi a Bologna la manifestazione contro le morti bianche. L’auspicio della Cgil e del sindaco Lepore: "Dev’essere una reazione massiccia e corale".

Il giorno della rabbia: "Non possiamo rassegnarci". Politica e sindacati insieme invocano la risposta di piazza

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Camugnano (Bologna), 11 aprile 2024 – "Non ci si può abituare a vedere così tanti morti sul lavoro". Ha gli occhi tetri e lo sguardo puntato verso il basso, Stefano Bonaccini. Il fiato spezzato di chi non si ferma. Martedì la telefonata del presidente della Repubblica, appena successa la tragedia. Ieri l’arrivo alla centrale idroelettrica della piccola località di Bargi, a Camugnano, nel Bolognese, per vedere da vicino il dolore e gli sforzi. Stamattina il governatore dell’Emilia-Romagna sarà alla manifestazione di Bologna indetta da Cgil e Uil, in occasione dello sciopero nazionale, così come l’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi.

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Non cerca pretesti, né punta il dito contro nessuno, ma ripete: "Adesso è il momento di continuare a cercare i dispersi e di curare i feriti. Presto, però, bisognerà capire cosa sia successo: sono cose abbastanza intollerabili. Faccio mie le parole di Sergio Mattarella, ancora una volta così vicino a una comunità spesso ferita in questi anni: serve fare piena luce, appurare tutta la verità". "Non voglio puntare il dito contro nessuno – incalza ancora il governatore–: saranno i magistrati a doverci dire che cosa è successo. Ma, certamente, non ci si può abituare a vedere così tanti morti".

Una strage sul lavoro che continua a mietere vittime e tocca al cuore l’intera regione e il Comune di Bologna, che chiama all’adunata i suoi cittadini: "Invito tutti a partecipare al corteo – puntualizza il sindaco Matteo Lepore –. Abbiamo bisogno di una grande manifestazione per dire basta e stare accanto ai colleghi e ai famigliari delle vittime, ai feriti, a quanti oggi sono nell’angoscia per i dispersi. Dobbiamo esserci. In tanti". "È chiaro che, visti i numeri, rischia di essere una delle tragedie sul lavoro più gravi della storia recente del nostro Paese", aveva detto Lepore appena arrivato all’impianto dell’Enel.

Tutti gli occhi restano puntati su Bargi: un disastro che ha portato con sé le reazioni dell’Italia intera. A partire dalla Cgil, che sottolinea come una delle vittime fosse un pensionato di 73 anni con partita Iva. "Che mondo del lavoro è? Ci aspettiamo una risposta di massa - dice il segretaro bolognese Michele Bulgarelli -. Una risposta popolare, che vada oltre la dimensione del mondo del lavoro". Il segretario ricorda anche come l’incidente più grave degli ultimi anni, prima di Suviana, risalisse al 2005: il disastro ferroviario di Crevalcore. "Per numeri più gravi bisogna andare indietro di 100 anni, ai tempi della Direttissima (quando persero la vita 99 persone, ndr)", conclude Bulgarelli. Ma anche il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri denuncia: "Già nel 2022 la nostra organizzazione aveva segnalato alcune problematiche relative alla sicurezza per quell’impianto".

Una lunga scia di reazioni, come detto, anche a livello nazionale: ieri, nella sede del Comune di Camugnano (dov’è stato osservato un minuto di silenzio), è arrivata anche il ministro del Lavoro Marina Calderone, che ha toccato il tema dei subappalti. Solidarietà da subito anche da parte della premier Giorgia Meloni e cordoglio da parte di Nello Musumeci, ministro della Protezione civile. Sul tema anche Galeazzo Bignami, viceministro dei Trasporti: "Andranno accertate cause e responsabilità di quanto avvenuto con rigore, senza lasciare spazio ad ombra alcuna. Ci stringiamo in un abbraccio verso tutti coloro che stanno vivendo momenti di disperazione e angoscia". Per Andrea De Maria, deputato del Pd, "la sicurezza sul lavoro è una drammatica priorità".

Alla centrale elettrica della tragedia ieri è salita anche la segretaria del Partito democratico Elly Schlein: "È stata una tragedia immane, siamo qui a portare la massima vicinanza ai familiari dei lavoratori. Non possiamo più accettare che questo accada e bisogna che la sicurezza sul lavoro sia davvero la priorità, diventi la priorità di questo paese".

"Esprimo solidarietà e cordoglio alla comunità di Camugnano", dice invece il senatore Pier Ferdinando Casini, mentre Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla cultura della Lega, ringrazia "tutti i soccorritori".

Un dolore nazionale, che vuole risposte.

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