Superbonus 110, Leonardo Fornaciari: "Troppi crediti, il sistema rischia il default"

Il presidente dei costruttori di Ance Emilia: "Le banche non riescono più a cederli, così molte aziende potrebbero fallire presto"

Superbonus 110, è allarme

Superbonus 110, è allarme

Bologna, 30 giugno 2022 - L’efficacia del superbonus 110%, nato per rilanciare l’economia e riattivare il settore delle costruzioni, è stata via via vanificata da "una serie di decreti che si sono rincorsi, rendendo di fatto impraticabile la cessione del credito", afferma Leonardo Fornaciari, presidente di Ance Emilia, associazione dei costruttori di Bologna, Ferrara e Modena che aderisce a Confindustria.

Che cosa significa, in pratica?

"Che si è ristretta la platea dei soggetti che potevano acquistare il credito dei lavori eseguiti".

Con quali conseguenze ?

"Siamo arrivati al punto in cui le banche si sono ingolfate e non sono più in grado di cedere ulteriormente i crediti acquisiti. E il sistema si blocca. Ma siamo al paradosso".

Perché?

"Perché non si è mai visto che un intero sistema possa fallire per eccesso di credito".

Di che cifre parliamo, per i soci di Ance Emilia?

"Fra Bologna, Ferrara e Modena, le nostre imprese hanno ‘in pancia’ crediti per 200 milioni. Cifra che cresce di molto se mettiamo in conto anche i crediti generati da lavori fermati, che dovranno continuare".

Se però la situazione di stallo perdurasse?

"Se la situazione non si sblocca rapidamente ci troveremo a fronteggiare una piaga sociale di cui lo Stato dovrà farsi carico. Ci sono centinaia di imprese serie, che hanno fatto programmazione e investimenti, che oggi vedono lo spettro della Cassa integrazione. Situazione incredibile, se pensiamo che pochi mesi fa, in un clima di ripresa dopo tanti anni di dura crisi dell’intero settore edilizio, è stato sottoscritto il nuovo contratto nazionale di lavoro, riconoscendo aumenti di salario ai lavoratori".

Insomma, anche a Bologna si rischiano fallimenti?

"Non solo. Oltre al fallimento delle imprese, con migliaia di dipendenti senza lavoro, ci saranno centinaia di cantieri in cui i lavori non verranno finiti. I cittadini si sentiranno presi in giro, e fioccheranno le cause alle imprese. Oltre al danno, la beffa".

Chi deve porre rimedio a questa situazione?

"Il Governo. E con estrema rapidità".

Con quali provvedimenti, secondo voi?

"Riaprendo, per esempio, le piattaforme di Posta italiane e Cassa depositi e prestiti per la cessione dei crediti d’imposta relativi ai bonus fiscali".

Che benefici porterebbe una loro riapertura?

"Ridarebbe fiducia a tutto il sistema, poiché parliamo di due player importanti, che rappresentano lo Stato".

Altre proposte?

"Per essere più rapidi e snelli, si dovrebbe poi potere attuare anche in capo alle imprese la conversione del credito in Buoni del tesoro".

Un altro dei nodi da sciogliere è quello della ristretta platea di soggetti cui si può cedere il credito. Che ne pensa?

"Ripeto, il sistema bancario si è ingolfato. È vitale, e in questo senso c’è grande attesa per la conversione, entro il 16 luglio – ma si auspica il prima possibile – del Dl Aiuti, che contiene appunto norme, volute anche dall’ABI, che darebbero alle banche la possibilità di poter rivendere i crediti che acquistano dalle Imprese. La vendita sarebbe a soggetti qualificati per quanto si è visto finora, ma si parla dell’ampliamento della platea a ulteriori cessionari presso i quali poter indirizzare quella che in gergo è definita la quarta cessione".

Proprio in queste ore è arrivato l’alt del Governo alle proroghe del superbonus 110%.

"Costruttori e addetti ai lavori non hanno chiesto proroghe. Stiamo alla scadenza naturale, che è il 2023. E, con aliquote ridotte, il 2024 e 2025".

Capitolo frodi: due giorni fa è stata scoperta una maxi-truffa da 700 milioni di euro.

"Finora, nel 98% dei casi le frodi hanno riguardato non il superbonus 110%, ma il cosiddetto ‘bonus facciate 90%’, che non era affatto regolato. Mentre il superbonus 110% è nato con regole precise, con soggetti terzi chiamati a rispondere delle opere effettuate e dei prezzi praticati".

 

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