Superbonus, cittadini in allarme. L’appello di Confabitare e Cna: "Serve più tempo per i cantieri"

Migliaia di famiglie e imprese preoccupate dalla mancata proroga, associazioni in campo. "In città oltre 350 interventi vanno portati a termine: chiesta una mini finestra di tre mesi"

Superbonus, cittadini in allarme. L’appello di Confabitare e Cna:: "Serve più tempo per i cantieri"

Superbonus, cittadini in allarme. L’appello di Confabitare e Cna:: "Serve più tempo per i cantieri"

Bologna, 24 dicembre 2023 – La querelle legata al Superbonus sembra non finire mai. E anche sotto le Due Torri, la mancata proroga ha fin da subito messo in allarme proprietari di casa e costruttori, oggi costretti a fare i conti con uno scenario sempre più complesso. "In questi giorni tantissime famiglie ci hanno telefonato preoccupate – riferisce Alberto Zanni, presidente di Confabitare – chiedendoci cosa succederà ora, se i cantieri rimarranno fermi e chi dovrà pagare. Si respira un’aria tesa: il Superbonus era nato sì con le migliori intenzioni, ma è stato gestito in modo pessimo. E ora i rischi sono tanti".

L’elenco, infatti, mette nero su bianco numerose criticità, "dal rischio chiusura per molte aziende, fino al pericolo di rimanere con i lavori fermi a metà, con impalcature che rimarranno ferme nel tempo come scheletri di metallo sulle nostre case – continua Zanni –. Ma non solo: questa situazione aumenterà sicuramente il contenzioso tra le imprese e i condomini, un problema da non sottovalutare".

Se i proprietari di casa non potranno più usufruire del 110% "si passerà automaticamente al 70%, una percentuale importante, ma che comporta così il rischio di tirare fuori il rimanente 30% dalle proprie tasche. Cifre che non erano state preventivate e che, a seconda delle situazioni e degli interventi, possono arrivare fino a una spesa di 40-50mila euro a famiglia. Potrebbe quindi aumentare la percentuale di morosità nei condomini, così come molte famiglie dovranno richiedere alle banche dei finanziamenti, in un momento dove i tassi di interesse non sono favorevoli. È una situazione preoccupante".

Secondo le stime di Confabitare, inoltre, "sono 350 i cantieri a Bologna che devono ancora terminare i lavori, e le famiglie coinvolte sono oltre 3.500". La speranza rimane dunque quella di un’ulteriore finestra temporale: "Ci siamo mossi a livello nazionale per cercare di trovare un rimedio – conclude Zanni – e l’auspicio, ora, è che nel ‘Milleproroghe’ sia prevista una mini-proroga di tre mesi per i cantieri in stato di lavoro avanzato, per riuscire così a terminarli".

Le preoccupazioni rimangono comunque tante. E lo scenario "è grigio" conferma il direttore di Cna Bologna, Claudio Pazzaglia: "Bisogna trovare un compromesso onorevole per non uscirne con le ossa rotte. Per questo chiediamo una deroga, con la possibilità di continuare i cantieri in stato di lavoro avanzato con le stesse condizioni del 2023, cioè quelle del beneficio fiscale al 110%".

"Sicuramente l’interruzione delle attuali regole del gioco – continua – mette a repentaglio una serie di nostri imprenditori associati, perché il beneficio fiscale per le opere nel 2024 calerà e pertanto andranno rivisti i termini contrattuali fra committente e impresa. E non sempre tutti gli accordi andranno a buon fine: ci potrà essere quindi un aumento di contenziosi importante". Non solo.

"Come Cna Bologna contiamo circa un centinaio di imprese coinvolte, mille posti di lavoro che sono a rischio – prosegue Pazzaglia –. Pensiamo al problema dei crediti di imposta: molte imprese si sono trovate a gestire i crediti con la propria capienza fiscale, che però non è sempre sufficiente a recuperarli, dopo che le banche non si sono più rese disponibili ad accettarli". Infine, in questo modo, "il mercato delle manutenzioni e riparazioni straordinarie dell’efficientamento energetico subirà nel 2024 un calo importante, un blocco – conclude –. Se dobbiamo andare verso questo obiettivo dobbiamo lavorare su una stabilizzazione dei crediti di imposta e di risorse da erogare ai cittadini per efficientare il patrimonio abitativo".

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