Bologna Fc, un tesoretto a centrocampo

Schouten è una sicurezza, Svanberg non si ferma, Aebischer dimostra di essere pronto. E Dominguez brucia le tappe per il rientro

L'olandese Jerdy Schouten (25 anni)

L'olandese Jerdy Schouten (25 anni)

Bologna, 8 aprile 2022 - Quando il 21 gennaio scorso al Bentegodi Nico Dominguez stramazzava al suolo (era la notte di Verona-Bologna 2-1) dopo l’ennesima contusione rimediata a una spalla che di lì a a qualche giorno sarebbe finita sotto i ferri, Mihajlovic era un allenatore sull’orlo di una crisi di nervi.

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Più che una crisi di nervi, una crisi di centrocampisti. In quei giorni Schouten si era appena riaggregato al gruppo dopo uno stop ai box di mesi e non garantiva certezze e Aebischer era ancora nella testa di Bigon.

Quanto a Viola e Kingsley, teoriche alternative, chi per inadeguatezza (l’ex Benevento) e chi per convalescenza (il classe ‘99 nigeriano) peggio che andar di notte. Da allora sono passati più di due mesi e Sinisa, ancorché oggi alle prese con qualcosa di assai più doloroso di un’emorragia di mediani, intravede finalmente la possibilità di nuotare nel mare dell’abbondanza.

Questo perché Svanberg, l’unico che da inizio stagione tira la carretta, nonostante sia comprensibilmente un po’ spremuto riesce ancora a mostrare lampi di qualità degni del calciatore che il club spera di vendere in estate, sacrificato di turno sull’altare delle plusvalenze.

Schouten da grande punto interrogativo (la domanda era: quanto tempo gli ci vorrà per diventare lo Schouten vero dopo un girone d’andata in infermeria?) sta tornando in fretta la ‘lavatrice’ così indispensabile per il gioco di Mihajlovic.

Aebischer, lo si è visto lunedì notte al Meazza, ha dismesso i panni dell’oggetto misterioso e ha infilato i parastinchi del gregario di lusso, dimostrando di poter essere una valida alternativa a chi fin qui ha indossato una maglia da da titolare. E poi c’è Dominguez, il più titolare di tutti fino a gennaio, la vera nota lieta del girone d’andata rossoblù.

Il ‘Principe’ dall’intervento alla spalla di fine gennaio avrebbe dovuto guarire in tre mesi, ma di fatto dopo soli due era già sul prato di Casteldebole a sgomitare per un posto al sole. E al conto tocca aggiungere anche Soriano, che nonostante l’handicap della microfrattura a un mignolo del piede che si trascina da quindici giorni, almeno fino a quando i medici non decideranno di risparmiargli fatiche potenzialmente dannose resta in gruppo e dunque potenzialmente arruolabile.

Kingsley e Viola restano invece ai margini, nonostante il primo (frattura del perone a fine agosto) sia pronto per tornare in gruppo e il secondo goda di buona salute, ma non mette piede in campo dal 17 gennaio, giorno della sfida col Napoli.

La domanda è: in un’ipotesi di centrocampo a tre chi battezzerà Mihajlovic lunedì con la Sampdoria?

A naso Schouten è inamovibile, mentre Svanberg, Aebisher e Soriano potrebbero giocarsi le altre due maglie. E Dominguez? Leone in gabbia. E la logica dice che Sinisa lo libererà, nel caso, a partita in corso.