Saputo: "Donadoni vuole restare al Bologna"

Parla il chairman canadese: «Tutti concentrati sul finale di stagione Ho trovato il mister sereno e determinato, sa di far parte del progetto»

Da sinistra, il chairman del Bologna Joey Saputo assieme all’ad Claudio Fenucci (Olycom)

Da sinistra, il chairman del Bologna Joey Saputo assieme all’ad Claudio Fenucci (Olycom)

Bologna, 21 marzo 2016 - E alla fine è intervenuto il chairman del Bologna Joey Saputo per mettere a tacere tutte le voci sul futuro dell’allenatore, Roberto Donadoni, e del responsabile dell’area tecnico, Pantaleo Corvino. Il patron canadese lo ha fatto attraverso un’intervista rilasciata al sito ufficiale del Bfc, che riportiamo in maniera integrale:

 

Presidente, l’ultima volta al Dall’Ara aveva visto un ottimo Bologna capace di fermare la Juventus. L’ha rivisto, dal vivo, ieri a Bergamo e purtroppo non è stata la stessa cosa…

«Sì, è vero. Ho visto una squadra forse un po’ stanca e senza la determinazione dei giorni belli. Condivido il pensiero di Donadoni: siamo stati troppo leggeri, poco incisivi. Ora si tratta di capire che questo finale di stagione è determinante per confermare gli ottimi risultati conseguiti finora e per cominciare a ragionare in ottica futura. Ricordo a tutti che l’obiettivo della stagione non è ancora stato raggiunto».

Ha citato Donadoni: tutti si interrogano sul suo futuro.

«Ho letto, ho sentito… Ma Donadoni ha un contratto col Bologna fino al 2018, il problema non esiste. Comunque ho parlato con Roberto, l’ho trovato sereno e determinato: sa di essere parte del progetto che stiamo sviluppando e mi ha ribadito la sua volontà di fare questo percorso insieme».

Nemmeno un accenno alla Nazionale?

«Io non credo che la Federazione possa aver contattato un allenatore che ha un contratto in essere con un club affiliato alla Federazione stessa. Se fosse accaduta una cosa del genere, sarebbe stata una grave anomalia».

Non era Donadoni l’unico “tema caldo” di questi giorni. Ha parlato anche con Corvino?

«Sì, come faccio sempre quando vengo a Bologna. A mio avviso non c’erano problematiche particolari da affrontare, considerati anche i risultati della squadra. Ma, visto quello che ho letto nei giorni scorsi, credo sia opportuno ribadire alcuni concetti: fin dal primo momento ho cercato di dare a questa società una struttura precisa e una filosofia di lavoro comune. La struttura prevede un amministratore delegato, Claudio Fenucci, come responsabile operativo del club. Tutti i manager a capo delle varie aree fanno riferimento a lui e di conseguenza alla proprietà. E’ stato così fin dall’inizio e quindi non vedo quali poteri o quali posizioni ci si dovrebbero contendere. Inoltre, nella mia idea di club esistono linee guida precise e valori condivisi, perché tutti i settori e le persone lavorino di comune accordo. Ho sempre pensato che la chiave del successo di una società sia il lavoro di squadra, a maggior ragione nel momento in cui stiamo sviluppando importanti sinergie operative con gli Impact Montreal, per rafforzare sempre più entrambi i club. Vorrei che fosse chiaro a tutti che stiamo cercando di portare avanti un nuovo modello di impresa, non solo a parole ma nei fatti. Detto questo, in una fase così importante della stagione vorrei che tutte le attenzioni, anche a livello mediatico, fossero riservate alla squadra e a quanto di buono fatto finora».

Quindi, testa bassa e pedalare. Per recuperare il terreno perduto con le non certo ultime esaltanti prestazioni del Bologna in campionato.

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