Beffa Bologna, il Var non doveva intervenire

La Penna ha sbagliato sull’espulsione di Hickey, ma i vertici richiameranno Nasca che lo ha convinto ad andare a vedere il fallo

Nella foto grande l’arbitro Federico La Penna osserva il monitor richiamato al Var

Nella foto grande l’arbitro Federico La Penna osserva il monitor richiamato al Var

Bologna, 22 febbraio 2021 - Anche i santi, a volte, hanno tutto il diritto di perdere la pazienza. Il mite Riccardo Bigon è di Padova, città che al Santo (Sant’Antonio) ha dedicato addirittura la Basilica. Ma la rabbia a caldo del diesse rossoblù sabato notte al Mapei Stadium per l’espulsione di Hickey alla mezzora del derby col Sassuolo aveva un fondamento più terreno: dall’inizio della stagione è già la quarta volta che il Var coi rossoblù non fa ciò che è deputato a fare, trasformandosi da alleato dell’arbitro in avversario del protocollo e del buonsenso, nonché purtroppo del Bologna.

I commenti La rabbia di Mihajlovic: "L'espulsione non c'era"

Espulsione per fallo che l’arbitro non aveva ravvisato ai danni di Aaron Hickey, 18 anni Il caso Hickey, anche il giorno dopo, è tutto fuorché un oggetto della discordia. E’ raro trovare uniformità di giudizio tra l’allenatore danneggiato, Mihajlovic, e il collega che da quella fischiata ha tratto un beneficio, ovvero De Zerbi: quell’espulsione però, bollata come ingiusta, ha messo d’accordo entrambi. Ma anche il designatore Nicola Rizzoli, pur nel riserbo del suo silenzio istituzionale, a Luigi Nasca, che sabato notte era addetto al Var, in queste ore dirà ciò che gli avrebbero detto in coro Mihajlovic, De Zerbi e Bigon. Ovvero: sul campo, nell’immediatezza dell’azione, l’arbitro La Penna avrebbe anche potuto sanzionare l’intervento di Hickey ai danni di Muldur con un cartellino (più ammonizione che espulsione, a nostro giudizio); ma il fatto che il direttore di gara non abbia fischiato il fallo non autorizzava Nasca a richiamare l’attenzione del collega, inducendolo a rivedere l’episodio. Insomma: anche secondo il designatore siamo di fronte a un classico difetto di applicazione del protocollo Var.

false Poiché non si era in presenza di un grave errore, tanto che né arbitro né assistente lo avevano rilevato, Nasca in quel frangente non doveva intervenire. Poiché non è la prima volta che il Var, col Bologna, sembra piegarsi ai vantaggi dell’avversario il club ha mandato giustamente Bigon a lamentarsi in tv. Non solo. Sabato notte l’ufficio stampa rossoblù ha ottenuto che Sky e Dazn mostrassero le immagini di un analogo intervento di Samir ai danni di Orsolini in Bologna-Udinese 2-2 del 6 gennaio.

Quel giorno l’arbitro era Ayroldi e al Var c’era Mazzoleni, ma quest’ultimo nemmeno si sognò di richiamare l’attenzione del collega che non aveva sanzionato col cartellino l’entrataccia del calciatore dell’Udinese. Due pesi e due misure. Al Var lo stesso Mazzoleni si era infatti dimostrato fin troppo solerte lo scorso 24 ottobre all’Olimpico, in un Lazio-Bologna 2-1 condizionato dall’annullamento del gol iniziale di Svanberg, con l’arbitro Irrati chiamato all’On field review per il presunto fallo di Schouten su Lucas Leiva all’origine dell’azione. Peccato che Calvarese, al Var, il 24 gennaio abbia fatto scena muta quando in Juventus-Bologna 2-0 Chiellini in area rifilava una gomitata in volto a Tomiyasu, con Sacchi spettatore distratto. Ecco perché il Bologna è giustamente arrabbiato: l’unica uniformità sembra essere quella relativa al danneggiato, il club rossoblù (capitò anche l’anno scorso, qualche volta). E come già dopo il pasticciaccio in casa Lazio ("se il Var non fosse intervenuto sarebbe stato più apprezzabile", disse allora Rizzoli) anche oggi c’è la silente ‘benedizione’ del designatore. Diceva Saputo a dicembre: "Abbiamo guadagnato rispetto all’interno della Lega". Vale anche nel rapporto con le giacchette nere?

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