Fortitudo Bologna, con Esposito il matrimonio è alle porte

Quasi del tutto sfumato l’arrivo di Myers come presidente dell’Aquila ’El Diablo’ è vicino al sì per ricoprire i ruoli di general manager e coach

Vincenzo Esposito, 53 anni, è arrivato nella Fortitudo nel 1993 (Alive)

Vincenzo Esposito, 53 anni, è arrivato nella Fortitudo nel 1993 (Alive)

Bologna, 14 luglio 2022 - La Fortitudo vuole ripartire da Vincenzo Esposito. Anche nella giornata di ieri il continuo dialogo con Carlton Myers ha portato a un nulla di fatto, per cui la proprietà del club ha deciso di puntare su altri protagonisti della storia fortitudina. In realtà nell’agenda che il club si è data l’ex capitano della Effe avrebbe tempo fino a domani per trovare un accordo che lo porti alla presidenza della società sportiva, ma vi è una conferma indiretta che le cose non andranno in quella direzione: Matteo Franceschini, l’uomo di fiducia di Myers e che avrebbe dovuto essere il braccio operativo nel nuovo organigramma biancoblù, è stato ufficialmente confermato nei quadri dirigenziali di Cento per cui non tornerà sotto le Due Torri. A Esposito non verrà proposto il ruolo di presidente.

Se l’idea di partenza era quella di avere Myers a capo della società con responsabilità anche da general manager, ora sarebbe l’allenatore a ricoprire questa carica per cui a "El Diablo" sarebbe prospettato questo doppio ruolo. L’incontro tra la proprietà ed "Enzino" avverrà nei prossimi giorni e se la fumata sarà bianca questo sarà il nuovo tassello della nuova Fortitudo e mentre il coach si occuperà di mercato, la proprietà con calma andrà a risolvere il nodo della presidenza della Effe e quello del consorzio che ne detiene la proprietà. Dal punto di vista emotivo, Esposito ha tre squadre nel cuore, Caserta e la Fortitudo, con le tifoserie di queste due realtà che sono legate da una forte amicizia, e Pistoia. Per ironia della sorte da allenatore è tornato sia nella realtà campana che in quella toscana per cui all’appello manca solo quella biancoblù. Nell’estate del 1993, il suo arrivo a Bologna fu il primo colpo di mercato che diede il via all’era Seragnoli.

La Effe era stata appena promossa in serie A1 ed era stata penalizzata di 6 punti e con i suoi 25.7 punti segnati a partita portò la squadra ai playoff, venendo poi eliminata ai quarti di finale. L’anno successivo il contributo fu simile con l’Aquila che arrivò seconda in campionato mentre la sua corsa scudetto si fermò in semifinale.

Dopo quelle due stagioni andò ai Toronto Raptors e fu il primo giocatore italiano a segnare un canestro in Nba. Nonostante lo status di "fuoriclasse" ha sempre mantenuto quella spontaneità e quella goliardia che risultano essere un valore aggiunto per il popolo della Fortitudo.

Dal punto di vista del mercato il club continua a tenere congelata la posizione di Nazzareno Italiano.