Migranti, serve un’alleanza come in Afghanistan

La lettera. Risponde Beppe Boni, vicedirettore de il Resto del Carlino

Bologna, 16 luglio 2017 - Vista la marea umana di africani che sbarcano sulle nostre coste, adducendo come motivo la fuga dai conflitti nei loro Paesi, mi chiedo: quanti europei sono fuggiti dai loro Paesi dopo due guerre mondiali? Se non c’è l’amore verso il proprio Paese può forse nascere per uno Stato diverso come tradizione, cultura, religione? Andrea Alessi, S. Felice sul Panaro (Modena)

Risponde Beppe Boni, vicedirettore de il Resto del Carlino

Bisognerebbe chiarire cosa si intende per ‘conflitti’. In Siria c’è la guerra, in Iraq si combatte eppure in Italia arrivano soprattutto africani dei Paesi a sud del Sahara dove non ci sono guerre dichiarate fra Stati. Certo, nella maggior parte dei casi si tratta di Paesi turbolenti dove ci sono milizie in conflitto fra loro. Mezza Africa di fatto è in guerra, ma l’Italia e l’Europa non possono farsi carico di una marea umana che continua ad arrivare senza sosta. La distinzione fra migranti economici e profughi in fuga dalle guerre dovrebbe essere molto severa ma non è possibile fare la conta quando arrivano migliaia di uomini e donne a ondate. Se l’alleanza dei Paesi Onu è ancora impegnata in Afghanistan è ora di farlo anche per l’Africa. Ma gli sbarchi intanto vanno fermati e l’Italia dovrebbe davvero chiudere i porti alle navi straniere e Ong che trasportano clandestini.  beppe.boni@ilcarlino.net

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