Bologna, Lepore attacca Meloni e Salvini sui migranti: “Noi ai funerali, loro al karaoke”

Nel mirino del sindaco la festa per il compleanno del leader del Carroccio: “Ieri giorno doloroso, non ho parole per commentare”. A Cutro il consigliere Begaj depone una corona di fiori

Bologna, 11 marzo 2023 – Il giorno dopo i funerali celebrati in città per sette delle vittime del naufragio di Cutro, il sindaco di Bologna Matteo Lepore manifesta tutto il proprio sconcerto per l'atteggiamento assunto dalla premier Giorgia Meloni e dai leader del centrodestra in quelle stesse ore. Nel mirino in particolare il karaoke per il compleanno di Matteo Salvini.

Il sindaco Matteo Lepore al funerale delle vittime della tragedia di Cutro
Il sindaco Matteo Lepore al funerale delle vittime della tragedia di Cutro

"Ieri - dice Lepore sentito stamane a Palazzo Re Enzo - è stata una giornata molto dolorosa per tutti noi. Abbiamo sepolto alcune bare, anche quella di una bambina. Devo dire che sono rimasto molto colpito dalle immagini che ho visto tornando a casa, della conferenza stampa del Governo e del karaoke di Salvini e della Meloni, che non hanno voluto incontrare i famigliari né portare omaggio alle bare ma hanno trovato il tempo di festeggiare i 50 anni del ministro Salvini".

Ieri Lepore per rispetto verso le vittime della tragedia di Cutro e i loro famigliari aveva rimandato qualsiasi considerazione sul tema dei migranti.

"Diciamo - ribadisce oggi a proposito del comportamento dei leader del centrodestra - che ho ancora bisogno di qualche giorno per capire quali sono le parole più adatte per commentare una scena di questo tipo".

Il consigliere Begaj depone una corona di fiori a Cutro

“Abbiamo deposto dei fiori e una corona in mare, proprio sulla spiaggia dove è avvenuto il naufragio, dove si vedono ancora i pezzi del relitto". Così il consigliere comunale Detjon Begaj, oggi a Cutro insieme alla capo di gabinetto Matilde Madrid, in rappresentanza del Comune per la manifestazione nazionale "Fermare la strage subito".

"Oggi - prosegue Begaj - abbiamo voluto essere qui a Steccato di Cutro perché le istituzioni e le tante realtà della società civile non potevano essere altrove, se credono davvero nella dignità umana, nel rispetto delle vittime, nella possibilità che i vivi non debbano più assistere a nulla di tutto questo".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro