Bonaccini sfida il centrodestra: "Dia l’ok per il mio terzo mandato". Bignami: Vuole leggi ad personam

Il governatore punzecchia: "C’è ancora molto da fare, forse hanno paura di riavermi come avversario". Il viceministro: "Alle urne nel 2025, quindi c’è ancora tempo". Ecco quali sono tutte le regole e le possibilità .

Bonaccini sfida il centrodestra: "Dia l’ok per il mio terzo mandato". Bignami: Vuole leggi ad personam

Bonaccini sfida il centrodestra: "Dia l’ok per il mio terzo mandato". Bignami: Vuole leggi ad personam

La campagna elettorale per l’Emilia-Romagna è partita tra le scintille. A pungere è il meloniano Galeazzo Bignami, viceministro dei Trasporti, ieri a Bologna dove ha preso parte ai congressi locali di Azione e Forza Italia. Il deputato di FdI ha acceso la miccia prendendo di mira il governatore Stefano Bonaccini sempre più vicino alla decisione di correre alle prossime Europee del 9 giugno, come capolista nella lista Pd nel Nord-Est.

"Non credo che Bonaccini si dimetterà nel mezzo della legislatura, nel mezzo dell’alluvione per andare in Europa, perché tutto si può dire del governatore tranne che sia uno che scappa dalle proprie responsabilità", punzecchia Bignami, toccando quello che è il punto debole dell’eventuale corsa del ’pres’: ’la tempistica’ delle prossime Regionali. Bonaccini, infatti, termina il secondo mandato a gennaio 2025. Ergo, in caso di corsa (e successo) in Ue dovrebbe lasciare l’amata Emilia-Romagna in anticipo. Se eletto Bonaccini avrà trenta giorni per dimettersi; il governo 150 (o un anno) per indire le elezioni. Lo scenario più plausibile sarà quello di un voto fra novembre e dicembre; più difficile votare a primavera 2025 anche se la legge regionale (votata in maniera bipartisan) prevede che la sua vice, Irene Priolo, possa portare a termine la legislatura. Da qui, la contromossa del ’pres’ che rilancia sul terzo mandato: "Gli esponenti di centrodestra sanno perfettamente che tra un anno scadrà il mio secondo mandato. Siccome hanno sempre detto che ci vorranno anni per ricostruire tutto ciò che è stato distrutto lo scorso maggio, immagino allora saranno coerenti con questo auspicio e daranno il via libera al possibile mio terzo mandato. O non lo faranno perché temono di riavermi come avversario?".

Bignami, nel rimpallo di botta e risposta, chiude: "Nelle regioni si vota nel 2025. Non tocca solo a Bonaccini, ma anche a Giovanni Toti e a Luca Zaia, per dire. Manca tanto tempo, non è all’ordine del giorno un ragionamento su questo tema...". E aggiunge: "Francamente mi sembra curioso che il presidente dell’Emilia-Romagna evochi una legge ad personam". Non solo. "Mi sembra ancora più curioso che fu proprio lui a votare la legge regionale nel 2014 che prevedeva il limite dei due mandati...". Morale: di terzo mandato a oggi non se ne parla, salvo per i Comuni sotto i 15mila abitanti che, in effetti, è cosa ormai fatta. Commenta il segretario regionale Pd, Luigi Tosiani: "Le campagne elettorali e gli interessi elettorali vengono dopo. Per noi è più importante l’Emilia-Romagna che si è ribellata una volta a chi ha cercaro di piegarla da Roma...".

Intanto già si aprono gli scenari per il dopo Bonaccini. I nomi papabili sono quelli dell’assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla (figura di mediazione tra Schlein e Bonaccini, considerando il suo passato in Cgil), del sindaco di Ravenna Michele De Pascale e dell’eurodeputata Elisabetta Gualmini. Nel toto-candidature, poi, non mancano la vicepresidente Irene Priolo, l’assessore ai Trasporti Andrea Corsini, il sindaco di Cesena Enzo Lattuca (però verso il bis nella sua città) e la sindaca di San Lazzaro Isabella Conti. "Il nome dipenderà anche da come andrà il Pd targato Schlein alle Europee", si ripete tra i dem. E il centrodestra? Bignami si è tirato fuori dalla partita e da quello che filtra l’idea è puntare su una candidatura civica. Forse dal mondo dell’agricoltura? Ma è ancora troppo presto per scoprire le carte.

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