Bologna, 4 settembre 2023 – “Bonaccini? Io lo riconfermerei presidente della Regione anche per un terzo mandato. Se un sindaco o un governatore sta facendo bene, non vedo perché una regola non debba far proseguire un mandato sano”. Parola del senatore Pier Ferdinando Casini. Costituzione, rinnovamento, ‘premierato’ sì o no: più in generale, le priorità del Paese su cui bisogna intervenire e l’efficacia delle modifiche su cui ragionare.
Nel grande calderone dei temi politici, sollevati alla Festa dell’Unità, spicca quello del ‘premierato’ ormai sulla bocca di tutti, e della possibilità di intervenire con riforme costituzionali laddove ci sia bisogno. E sulla possibilità di un terzo mandato per sindaci e governatori, il senatore Pier Ferdinando Casini non ha dubbi: “Stefano Bonaccini, con tutti i suoi difetti, ha fatto alla grande il presidente della Regione e io, da emiliano romagnolo, lo confermerei. Basta guardare la ricostruzione del terremoto del 2012”.
A dare vita al dibattito nella sala Salvador Allende del Parco Nord, moderato dal vicedirettore del ’Carlino’ Valerio Baroncini, proprio il senatore eletto con il Partito Democratico e la vicepresidente di Palazzo Madama Anna Rossomando. “La maggioranza politica insiste sulla strada delle riforme costituzionali perché non è in grado di dare risposte concrete ai problemi reali – sferza Casini –. Le priorità sono il salario minimo, i mutui da pagare, o quello che ha detto il direttore dell’Ausl Paolo Bordon (come riportato dal Carlino, ndr) in merito alla carenza di infermieri”.
Preoccupata dalla svolta di un ‘premierato’ anche Rossomando: “Un eventuale premier eletto direttamente dal popolo, come sento dire, andrebbe a minare una figura essenziale della nostra democrazia: il Presidente della Repubblica – commenta Rossomando –. Questo non è solo super partes, ma un punto di equilibrio sociale e dello Stato: lo abbiamo visto in questi anni. Rappresenta coesione e unità del Paese e dove il capo dell’esecutivo risulta essere il politico più votato, senza i giusti contrappesi, si verificano crisi molto importanti”.
E sul procedimento di voto degli italiani aggiunge: “Il premierato porta a una torsione autoritaria: non è un pericolo paventato o astratto, perché quando le democrazie liberali sono in crisi, allora si propongono modelli chiaramente autoritari – spiega la vicepresidente del Senato –. Io credo che si possano trovare forme di equilibrio, ma parlare di riforme senza porsi il tema di cambiare la legge elettorale, significa che l’obiettivo che si vuole raggiungere è da un’altra parte. Oggi vediamo persone che fanno fatica o rinunciano direttamente a farsi rappresentare”.
“Io non vedo una torsione autoritaria, ma una gran confusione nella testa di questo governo”, ribatte senza mezzi termini Casini. Poi, la sanità pubblica: secondo Rossomando “deve essere per tutti, perché oggi ci sono persone che non hanno cure fondamentali e questa va oltre il problema della carenza di personale: non ci può essere disuguaglianza nella cura e nel diritto alla salute”. “Oggi si discute del tema dell’autonomia differenziata, ma gratuità e universalità significano che sanità e scuola vanno organizzati in una certa maniera con criteri e parametri che sono nazionali”, tira dritto Casini. Infine, un ultimo affondo sull’Europa: “C’è bisogno di sovranismo europeo: l’Europa o si unisce e forse si salva o divisa affonda”, ammonisce il senatore.