Bologna Welcome, Lepore tira dritto. "Fondazione? Sì a una nuova fase"

Il sindaco conferma l’intenzione di cambiare pelle alla società. Ma servirà un confronto con i soci. “Faremo un punto, coinvolgendo i privati“

Il sindaco Matteo Lepore

Il sindaco Matteo Lepore

Bologna, 15 ottob re 2022 - “Dopo dieci anni è tempo di fare un punto assieme“. Bologna Welcome si appresta a diventare una Fondazione , i l Comune potrebbe quindi internalizzare la gestione del turismo espandendo la stessa rete gestionale anche alla Cultura e allo Sport, facendo ‘ciao’ con la manina a tanti lacci e lacciuoli attraverso la trasformazione della società, appunto, in un ente di diritto privato, ma a controllo pubblico.

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Un grande piano che prenderebbe forma dall’anno prossimo e che per ora il sindaco Matteo Lepore , interpellato ieri dopo le anticipazioni del Carlino Bologna, non intende svelare. "Abbiamo avuto dieci anni di crescita importante del turismo – ha sottolineato a margine di una conferenza stampa in Città metropolitana –, grazie al lavoro che l’amministrazione comunale ha messo in campo con le associazioni di categoria. Bologna Welcome ha iniziato le sue attività attraverso un bando dell’amministrazione e poi della Città metropolitana, posso dire di essere stato un po’ il padre di questa stagione, importante, e per questo dopo 10 anni così vorrei viverne altrettanti dieci" di quel livello.

Per questo, ha spiegato Lepore, "vogliamo ragionare con le associazioni di categoria su come promuovere il turismo e rendere la nostra città più attrattiva nei prossimi anni. Dopo dieci anni è giusto fare un punto assieme , condivideremo alcune azioni, partendo però dal presupposto che si vuole lavorare assieme, condividento però con le realtà private del nostro territorio una strada, lo vedremo assieme".

Sulle modalità e anche sull’opportunità di questo passaggio dallo schema pubblico/privato a un altro a guida pubblica, il sindaco ha rimandato al summit che terrà il 2 novembre con Confcommercio-Ascom e Camera di Commercio .

"Condividere vuol dire prima parlarne assieme, lo spiegheremo dopo aver incontrato i soci" di Bologna Welcome. Insomma, c’è tanto ancora da capire su quest’operazione, i dettagli sono ancora top secret. Il Comune però tirerà dritto, la "condivisione" di cui parla Lepore ci sarà, ma difficilmente, a meno di resistenze più nette da parte di alcuni tra i soci (il presidente, Trombetti , è di Ascom, mentre Grandi e Zucchini , i due consiglieri d’amministrazione, sono rispettivamente della Camera di commercio e di Confesercenti ) questa specie di internalizzazione rallenterà. Tutto è possibile, ma la sensazione oggi è di un Comune che spera di andare a dama senza scossoni. Bisognerà vedere quanto spazio avranno i privati in questa nuova avventura, chi verrà scelto per guidarla, come si vorrà modulare il nuovo corso per il turismo bolognese e metropolitano.

Come ricordato da tanti, la formula di BW sta avendo successo e tanti in Italia stanno chiedendo informazioni sotto le Torri per replicarla. Andare a smontare ora potrebbe essere controproducente. L’operazione potrebbe ricalcare, nelle modalità di lavoro, grosso modo l’evoluzione della Fondazione Innovazione Urbana , che negli anni anni, dopo la nascita dalle ceneri dell ’Urban Center , ha preso sempre più potere arrivando a occuparsi di vari temi sotto il capp ello del Comune. Che oggi fa il bando per Bologna Welcome, ma non la compartecipa.

Raffaele Laudani , attuale assessore all’Urbanistica, era il presidente della Fondazione Innovazione Urbana, sostituito da Erika Capasso , che è anche delegata del sindaco, tra le altre cose, ai Quartieri e alle Politiche per il Terzo settore.

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