Bologna, 26 ottobre 2022 - Inizia una nuova vita per Sabryiah, bambina di sei anni originaria del Bangladesh, ma residente a Cesena, dopo la rimozione di un craniofaringioma che le impediva di compiere le più semplici azioni quotidiane. La Perdita della vista, le difficoltà motorie e l’arresto della crescita sono solo alcune delle sintomatologie del tumore, scoperto al Pronto Soccorso Bufalini di Cesena, e rimosso a Bologna.
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Il difficile intervento è stato eseguito alla Pituitary Unit, Centro di riferimento regionale per la diagnosi e cura delle malattie ipotalamo-ipofisarie, dell’Istituto delle Scienze Neurologiche dell’Asl. La tempestiva collaborazione della sanità e l’operazione, realizzata dal Professor Diego Mazzatenta e dall’equipe di neurochirurghi e otorini, hanno consentito l’asportazione completa della massa di 4.5 cm, attraverso un’endoscopia con accesso dal naso.
“La tecnica è indonasale, che consente l’accesso alla zona più profonda del cervello – dice il prof. Mazzatenta-. Abbiamo raggiunto il cranio e, con un’apertura, abbiamo tolto la massa neoplastica. Seguiamo circa 200 casi all’anno, siamo tra i primi due centri nazionali che consente interventi complicati nei pazienti pediatrici”. L’intervento è un orgoglio per la sanità del territorio: “La Unit nasce dalla tradizione della Neurochirurgia bolognese – dice il prof. Pietro Cortelli, Direttore Operativo dell’Istituto delle Scienze Neurologiche -. I due dottori hanno messo insieme la neurochirurgia pediatrica e la base cranio, ottenendo i risultati migliori grazie alla ricerca costante nel nostro Isnb”. Nonostante l’età, Sabryiah ha dimostrato una grande forza, e ha recuperato totalmente le funzioni motorie perse a causa della malattia. Oggi la visita di controllo: “La bimba è stata rivalutata e sta bene – conferma la dott.ssa Federica Guaraldi, responsabile della Neuroendocrinologia della Pituitary Unit-. La criticità era l’assetto ormonale, perché la ghiandola ipofesi produce ormoni che per colpa del tumore non funzionava. È stato fondamentale ripristinare la funzione dell’ormone salvavita, adeguando le terapie di conseguenza”. Il peggio è passato, ma Sabriyiah sarà seguita attentamente dai medici bolognesi e cesenati.