Dj Uovo: dance e ragù scendono in pista

Cristiano Rinaldi dei Pasta Boys è l’ospite della nostra newsletter. "Da trent’anni colleziono vinili e faccio ballare la gente"

Dj Uovo

Dj Uovo

Bologna, 14 aprile 2021 - Sulla copertina del loro primo disco campeggiava un invitante piatto di tortellini e, quando si è trattato di fare un remix di un loro brano, lo hanno chiamato ‘ragù mix’. Cucina tradizionale e profonda bolognesità per un uno dei gruppi più internazionali che la città della musica abbia espresso, i Pasta Boys , i dj Rame, Dino e Uovo, vero nome Cristiano Rinaldi , la cui storia umana e artistica è strettamente connessa alla trasformazione della pista da ballo, a una visione globale della ‘discoteca’. Che ha sempre tenuto salde le sue radici emiliane. E, in occasione della Pasqua, a Uovo è stato persino dedicato un ‘uovo’ di cioccolato a tiratura limitata a sua immagine e somiglianza prodotto dal Forno Brisa.

Uovo, che effetto le ha fatto diventare il ‘volto’ di un uovo di cioccolato? "E’ stata una celebrazione, se pure inconsueta, dei miei trent’anni di attività. Tre decadi passate a collezionare vinili, a far ballare le persone, a viaggiare in giro, sino a quando si è potuto, per il mondo. Sia da solo che con i Pasta Boys, ho messo i dischi ovunque, in tutti i luoghi culto della vita notturna mondiale, dal Cavo Paradiso di Mykonos, alle discoteche di Ibiza, dai festival in Sud Africa sino a serate memorabili negli anni 90, al Blue Note, il locale di Londra dove sono nate tutte le espressioni più sperimentali della dance contemporanea".

Tutto questo portando nei club, in ogni angolo del pianeta, i simboli della cultura gastronomica bolognese. "Tutto è nato per gioco. Già collaboravamo, avevamo prodotto dei dischi di discreto successo anche all’estero, ma eravamo alla ricerca di una fisionomia precisa, che fosse maggiormente riconoscibile, che avesse un segno ‘locale’ forte. L’idea fu di Umberto Damiani di Irma Records, la nostra casa discografica. Ci suggerì il nome Pasta Boys. Da lì nacquero poi i titoli dei dischi, che, da un lato, erano composizioni elettroniche molto moderne, dall’altro omaggiavano i ricordi dei pranzi della domenica con i nonni. Fu un trionfo. I giornali anglosassoni parlarono di una scena dance bolognese che nasceva tra computer e pentole di ragù fumante".

La musica che lei componeva, invece, di italiano aveva molto poco. "Il gioco era, ed è ancora adesso, proprio quello. Da un lato l’amore forte per le radici, per la realtà locale, dall’altro un suono che non ha confini, che è la sintesi di una miscela nella quale entrano, e si mescolano, tutti i miei amori, le mie passioni musicali. Io artisticamente ho compiuto un viaggio a ritroso. Ho incominciato a fare il dj negli anni d’oro della house music e della techno. E da li sono partito per esplorare le radici afro americane di questa musica. Scoprendo, e portando in discoteca, il soul, il funk, il jazz, un incredibile patrimonio che apparteneva al passato e che, con i Pasta Boys, abbiamo fatto tornare a una nuova esistenza, offrendolo alle generazioni più giovani, cresciute soltanto con i ritmi elettronici".

Ed è arrivata anche una singolare testimonianza di affetto per il suo lavoro. "Essere incluso, come ha fatto il Forno Brisa, con il suo uovo di cioccolato con il mio volto, tra le ‘Icone bolognesi’, è un omaggio alla mia carriera, certo, ma anche a una città che è da decenni un riferimento obbligato di una musica che parla tutte le lingue del pianeta, ma che si nutre di tortellini".

Una playlist tutta da ascoltare

Anche se le ultime feste sono già passate, resta la playlist di dj Uovo su Spotify ‘Uovo 30th Anniversary Preview Playlist (Pasqua 2021)’. Trenta canzoni per altrettanti anni di dance. E si viaggia nel tempo anche tra queste tracce. Si parte su ‘Onda’ di Cassiano, per concludere con ‘Street player- Dance mix di Chicago. In mezzo, ci sono i ‘Days’ di Prince, quanto i Daft Punk con ‘Something sbout us’, passando per il ‘Notturno italiano’ di Mario Acquaviva. E poi ancora ‘Once in a lifetime’ dei Talking Heads, fino a Whitney Houston e ‘Love will save the day’. Ma prima, ecco il soul-R&B degli Stylistics in dialogo con Mondo Grosso e Louie Vega con ‘Souffles H-King Street Club Mix’.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro