"Sempre Senzaspine, anche contro il Covid"

I giovani direttori Matteo Parmeggiani e Tommaso Ussardi sono gli ospiti della nostra newsletter di oggi. "I concerti del mercoledì sono online"

Matteo Parmeggiani (32 anni) e Tommaso Ussardi (36): i maestri dell’Orchestra Senzaspine

Matteo Parmeggiani (32 anni) e Tommaso Ussardi (36): i maestri dell’Orchestra Senzaspine

Bologna, 31 marzo 2021 - L’Associazione Senzaspine, con la sua orchestra giovanile, la scuola di musica al Mercato Sonato (ai piedi del ponte di San Donato) e le tante attività culturali incentrate sulla cosiddetta musica classica, è oggi una realtà unica in tutta Italia. A partire dal 2013, la determinazione di due giovani direttori d’orchestra, Tommaso Ussardi (oggi 36 anni) e Matteo Parmeggiani (32) ha messo in piedi un vero progetto imprenditoriale, trovando anno dopo anno sempre maggior seguito, successi e riconoscimenti.

Come ha influito la pandemia con la vostra realtà? "Innanzitutto, in maniera luttuosa: dieci giorni fa il Covid ci ha strappato Giuseppe Donnici, violista dell’orchestra, una presenza imprescindibile, il più ‘senza spine’ di tutti noi. In generale, abbiamo dovuto annullare progetti importanti, come le nove Sinfonie di Beethoven, previste per il 250° compleanno del compositore. Ma più dolorosa ancora è l’interruzione della quotidianità: il Mercato Sonato è anche eventi culturali, è un locale aperto nel week-end agli studenti che entrano così in contatto con la musica classica, è il concerto serale del mercoledì, è una serie di attività che sostentano l’orchestra; e soprattutto è una scuola di musica che non si è mai fermata, benché costretta a trasferirsi online, per non lasciare soli i nostri bambini (un centinaio) in questo momento così difficile anche per loro. A proposito, stasera alle 20.30, in diretta sul nostro canale YouTube il pianista Pietro Beltrani propone un concerto che va da Debussy a Chick Corea".

In quanti vi seguono? "La nostra comunità social ha superato i 30mila follower. Il primo concerto, 8 anni fa, venne visto da 120 spettatori, tutti amici e parenti degli orchestrali; l’ultimo, nel febbraio 2020, con le più celebri colonne sonore cinematografiche, ha fatto tre serate sold-out al Teatro Duse. La maggior preoccupazione è ora mantenere i contatti col pubblico. I concerti del mercoledì trasferiti online mirano anche a questo".

In cosa si differenziano rispetto ad altre proposte simili? "Innanzitutto sono in diretta e non registrati. Poi conservano il carattere di informalità che avevano in sede, cominciando dagli abiti degli esecutori. Avremmo potuto fare i concerti in un teatro, ma abbiamo preferito restare nelle nostra casa, col suo arredamento semplice e urbano, ideale per una proposta di ‘Classica da Mercato’. Ci sono poi le nostre introduzioni, semplici guide all’ascolto, divulgative ma non rinunciatarie sul piano dell’approfondimento tecnico e musicologico. Mancano infine i grandi nomi che fanno da richiamo per altre istituzioni: noi abbiamo dei ragazzi ‘normali’, e di certo bravissimi. La caratteristica più impattante è la semplicità".

Cosa rimarrà di tutto questo, al ritorno della normalità? "Manterremo una piattaforma di supporto all’attività dal vivo: uno strumento per ampliare il pubblico, perché il nostro scopo ultimo è di portare la musica classica a chi non l’ha mai incontrata o ne ha paura. Il nostro canale SenzaspineDigitale verrà pubblicato in autunno".

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