Bologna Fiorentina, probabili formazioni e dove vederla in tv

Pre-tattica Motta: "Loro sono costruiti per fare le coppe. Noi stiamo vivendo un buon momento. Il mio futuro? Niente novità". Le ultime: dubbi a centrocampo, Aebischer scalpita

Bologna-Fiorentina, le probabili formazioni

Bologna-Fiorentina, le probabili formazioni

Bologna, 14 febbraio 2024 – Si può discutere se valga di più il sapore di una rivincita, dopo due sconfitte baciate dalla sventura, o la necessità di aggiudicarsi uno scontro diretto sulla strada per l’Europa: quel che è certo è che da molti anni sull’asse Bologna-Firenze non si giocava una sfida così densa di significati e ricca di ambizioni.

Bologna e Fiorentina, dalle rispettive sponde del crinale, questa sera al Dall’Ara affrontano un derby dell’Appennino, recupero della sfida rinviata per la Supercoppa italiana, che può spalancare (soprattutto ai rossoblù) un’autostrada per l’Europa perfino più larga di quella Direttissima che, colmando una distanza di cento chilometri, unisce le due città.

Bologna-Fiorentina atto terzo, con Motta che si augura che non finisca come i primi due al Franchi, ovvero coi rossoblù a fare la partita (e a sbagliare gol fatti) e i viola a godersi la vittoria. Andò così il 12 novembre in campionato, con la Fiorentina vittoriosa per 2-1, e il copione si è ripetuto ancora più dolorosamente il 9 gennaio nei quarti di Coppa Italia, quando ai rigori fu fatale l’errore di Posch.

Nessuna vendetta — dice Thiago –. Quello che è successo non lo possiamo cambiare: ciò che che possiamo fare è preparare al meglio questa partita, contro una Fiorentina che tra i suoi punti di forza ha anche l’abitudine a vincere non giocando benissimo". Nessuna vendetta, qualche ricordo avvelenato sì. "Ricordo il penalty su Alexis che fu tolto dal Var...", butta lì il tecnico riandando con la memoria al contatto in area viola tra Saelemakers e Arthur, in campionato, che Maresca, dopo un giro all’on-field review, reputò non sanzionabile.

Ricorda, anzi rimarca, altro l’allenatore rossoblù: "La Fiorentina è una squadra costruita per l’Europa e che in Europa c’è già". A differenza del Bologna, che in estate non fu certo progettato per ritrovarsi sesto a febbraio. "Noi stiamo bene, questo per noi è un buon momento — dice Motta –. Ritrovare le vittorie ci è stato d’aiuto e l’entusiasmo che si respira fa sì che riusciamo a prepararci al meglio". L’entusiasmo nel post gara col Lecce era tutto condensato nell’abbraccio tra lui e Saputo: "Cosa c’era in quell’abbraccio? Grande affetto, rispetto e stima". Quanto al coro del Dall’Ara per lui, che fin qui è rimasto in canna, Thiago si illumina e sembra quasi francescano quando ricorda a tutti che "io sono qui per dare qualcosa agli altri, non per chiedere". Postilla: "Ma sono felice dell’affetto che i tifosi provano per me".

C’è spazio per una regola del suo agire da allenatore: "Mi toglie il sonno avere il dubbio di non essere stato giusto con i miei giocatori quando faccio le scelte". Non gli toglie invece il sonno il rinnovo di contratto. "Non ci sono novità", dice quasi anticipando la solita domanda. Curioso che anche il contratto di Italiano sia in scadenza a giugno (con opzione fino al 2025). Ma se in riva all’Arno la domanda sul rinnovo non viene mai formulata è perché oggi ai top club Motta piace più di Italiano.

Lucumi verso il rientro al posto di Calafiori

Ritocchi in vista per Thiago e il Bologna. Il tecnico lo aveva preannunciato dopo il largo successo sul Lecce: "Qualcosa con la Fiorentina cambierò”. Riccardo Calafiori ieri è tornato in gruppo, segno che la botta rimediata al ginocchio destro nell’ultima gara non è roba seria. Ma ha pure fatto visita all’Isokinetic dopo gara, il che significa che non è neppure al cento per cento. E’ pure diffidato, Calafiori: schierandolo ci sarebbe quindi il rischio che non sia al meglio e che possa pure saltare per squalifica la trasferta di domenica in casa della Lazio, altro crocevia per l’Europa. Morale, quasi certo l’impiego di Jhon Lucumi che dovrebbe ritrovare una maglia da titolare dopo due gare vissute interamente in panchina e gli 8 minuti di impiego con il Milan e con Beukema favorito per completare il pacchetto dei centrali di difesa a protezione di Skorupski, con Posch, sostituito appositamente dopo un’ora con il Lecce, e Kristiansen, in odor di conferma. Il secondo ritocco dovrebbe arrivare in mediana. «Fabbian era esausto a fine partita», ha detto Motta dopo il Lecce.

Torna Aebischer e Moro è entrato a partita in corsa con i salentini per concedere respiro a Ferguson. Ergo saranno loro a giocarsi una maglia dal primo minuto al fianco del capitano scozzese e di Freuler. La scelta sarà tattica: Aebischer sulla carta offre qualcosa di più in fase di non possesso e potrebbe essere preferito per cercare di mantenere più equilibrio nella prima parte di gara, per cercare di poi di spaccarla nella ripresa, tema caro al Bologna di Motta. In quest’ottica il rientro di Ndoye può aiutare. Il tecnico dovrebbe riproporre il tridente di domenica, con Orsolini, Zirkzee e Saelemaekers. Ndoye può sperare in una chance al posto dei due esterni, ma far fuori Orso dopo una doppietta appare scelta impopolare, come pure nel caso del belga. Più probabile che lo svizzero possa puntare alla titolarità con la Lazio, ma pure questo è nodo da sciogliere in mattinata, in vista dello scontro diretto con la Fiorentina, a cui seguirà quello con la Lazio. Sul prossimo appuntamento potrebbero incidere eventuali ammonizioni ai diffidati Saelemaekers, Freuler e Calafiori (oltre a Motta), ma a quello Thiago penserà da domani, quando in città dovrebbe sbarcare Castro, che tra la serata di oggi e la nottata ha un appuntamento al consolato italiano di Buenos Aires per il permesso di lavoro. Si perderà la sfida con la Fiorentina. 

Diretta tv

Bologna-Fiorentina si potrà seguire su Dazn dalle 19

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