Mihajlovic e la malattia. "Oggi mi sento più forte"

Il tecnico del Bologna è testimonial della campagna Ail, a sostegno dei giovani ricercatori dell’istituto di Ematologia Seragnoli del Policlinico Sant’Orsola

Mihajlovic durante un allenamento del Bologna

Mihajlovic durante un allenamento del Bologna

Bologna, 16 giugno 2020 – “Mi sento più forte di prima nelle cose che faccio”. Così Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna Calcio, testimonial della campagna ‘Con Sinisa per la ricerca’, a sostegno dei giovani ricercatori dell’istituto di Ematologia Seragnoli del Policlinico Sant’Orsola, che ha lo scopo, tramite una raccolta fondi – alla quale è possibile accedere dal sito www.ailbologna.it -, di riuscire a raccogliere 100mila euro per finanziare il percorso di 4 giovani ricercatori. Una conferenza stampa online a cui, oltre a Mihajlovic, hanno partecipato anche Sante Tura, Presidente AIL Bologna, Michele Cavo, Direttore dell’Istituto di Ematologia Seragnoli, Francesco Gesualdi, Direttore Generale AIL Nazionale, e Marco Lombardo, Assessore alle Politiche per il Terzo Settore del Comune di Bologna. E Sinisa, dopo i ringraziamenti (“Volevo dire che sono felice ed orgoglioso di essere l’uomo immagine dell’anno per AIL, e ringraziare i Professori Tura e Cavo, che sono coloro che mi sono sempre stati vicini durante la malattia”) ha voluto ovviamente raccontare la sua di esperienza, proprio in quella che è la Giornata per la Lotta contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma: “La ricerca è importante. Oggi hai molte più possibilità di sopravvivere rispetto a 15, 20 anni fa, e questo è fondamentale. Avevo tanta gente intorno, parlando con loro ho sofferto meno. È importante donare, noi siamo indietro, perché donare permette di salvare delle vite”. “Ci vuole un anno prima che si ritorni alla normalità – ha proseguito Mihajlovic – ma dipende da persona a persona. Il marito di una ragazza conosciuta da mia moglie, che ha fatto il trapianto con me, ha ricominciato l’altro ieri con delle piccole passeggiate, mentre io è già due mesi che faccio 10 chilometri al giorno e gioco a paddle. L’importante è non fare l’eroe, non esagerare: i controlli li avevo sempre, prima una volta alla settimana, poi una al mese e poi sempre meno, entrando nella normalità. Sono molto contento, grazie al mio fisico e ai dottori che sono con me: non hanno sbagliato un colpo, è merito loro”. Il dott. Tura si è così espresso sul fisico di Mihajlovic: “Le condizioni fisiche nelle quali la malattia era riuscita ad affiorare erano forti, e questo ha contribuito a mantenere la malattia circoscritta e di distruggerla”; mentre il Prof. Cavo ha spiegato come “Sinisa ha tolto la sua corazza a novembre, mostrando la sua fragilità, dimostrandosi di supporto e di speranza per tutti. Non esistono guerrieri e perdenti, vincitori e sconfitti, ci si può inginocchiare e rialzarsi e su questo sono d’accordo”. Questa mattina, intanto, il Bologna è tornato ad allenarsi a Casteldebole, a meno di una settimana dalla sfida contro la Juventus, in programma lunedì 22 giugno alle ore 21.45. Attivazione atletica, esercitazioni tecnico-tattiche e partitella a campo ridotto. Tutti a disposizione di mister Mihajlovic, con Andreas Skov Olsen unico assente: le condizioni del danese, dopo un risentimento alla coscia destra, andranno valutate nei prossimi giorni. Domani, mercoledì, allenamento a porte chiuse alle ore 17.

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