Hackett: "Virtus, riprendiamoci lo scudetto"

Daniel analizza la situazione dopo il successo a Milano: "Una buona iniezione di fiducia, ma bisogna vincere le partite che contano davvero"

Hackett: "Virtus, riprendiamoci lo scudetto"

Hackett: "Virtus, riprendiamoci lo scudetto"

Bologna, 22 marzo 2023 – Ascolti parlare Daniel Hackett e non ti accorgi di come il tempo trascorre. Il tono della voce e le parole ricercate nascono da una grande passione per la pallacanestro, quella che gioca anche in estate con i suoi amici al campetto. Ragione e passione si intrecciano facendo una istantanea del momento della Virtus.

"La vittoria di domenica a Milano – spiega Hackett – è stata una buona iniezione di fiducia, una buona prova su un campo ostico, ma rimane comunque una partita che ha poco peso a parte offrirci la possibilità di avere sempre il fattore campo nei playoff, ma non ci sono da fare grandi salti di gioia. Le partite che contano arriveranno un po’ più in là. Lo dico da amante del basket: andare nei palazzetti dove c’è tanta storia e dove si gioca una pallacanestro di altissimo livello fa sempre piacere".

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Quella è stata l’ultima di quattro sfide di cui tre sono andate alla Virtus. Un segnale di come alla Segafredo sia mancata un po’ di fortuna in Eurolega, ma il potenziale c’era, ma non è riuscito ad esprimersi.

"Starei sui dati di fatto, partite completamente diverse, con assenze che hanno costretto gli allenatori a cambiare il modo di giocare. La continuità di gioco e nell’essere capaci di proporre una pallacanestro all’altezza delle prime della classe, ma siamo stati frenati dagli infortuni. Ci è mancata anche un po’ di caparbietà nel prendere alcune partite che erano alla portata".

Arrivato a Bologna un anno fa per aiutare la squadra a vincere l’EuroCup, Hackett si è trovato nella situazione di dover condividere i suoi spazi anche con Teodosic.

"Milos mette quasi soggezione a stargli attorno a osservarlo e a viverlo giorno per giorno. Se non sei concentrato anche in allenamento ti incanti a guardarlo per il modo che ha di giocare sia per i suoi ritmi sia per come fa arrivare la palla in posti dove nessun altro penserebbe mai di andare. Ci sarebbe da fare un film su di lui anche per il carisma perché è uno che odia perdere e te lo fa capire in spogliatoio. E’ inimitabile, ma ha e sta dando tanto a me, a Nico e a Pajo". Fin qui comunque il bilancio della Segafredo è ampiamente in attivo, e anche in questo caso le sue motivazioni mescolano pensiero e sentimento.

"Credo che fino a qui il nostro voto sia 7 meno meno e i meno sono per la delusione in Coppa Italia. Adesso dobbiamo lottare per lo scudetto che ha un significato importante, visto che era cucito sulle nostre maglie e che poi è andato a Milano".

L’ultimo pensiero è sul futuro, con la possibilità di tornare in azzurro che non è del tutto scartata. "Vado per i 36 anni e sono agli ultimi giri della mia carriera per cui ogni occasione per vincere o per crescere la prendo con grande gratitudine. Ho la fortuna di essere sostenuto dal fisico. Ho parlato con il presidente della Fip Petrucci e con il ct Pozzecco e ne riparleremo al momento opportuno se ci sarà la necessità. Per ora sono solo voci e non le voglio alimentarle ulteriormente".

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