Nazionali o no: il dilemma di Thiago

Recuperato Zirkzee, stanchi dai viaggi Lucumì, Posch e Barrow: Motta punterà su chi ha lavorato a Casteldebole?

Nazionali o no: il dilemma di Thiago

Nazionali o no: il dilemma di Thiago

di Massimo Vitali

La regola di Thiago fin qui è stata: giocano quelli che stanno meglio, a prescindere dal loro pedigree, e dopo la pausa per le nazionali quelli che danno più garanzie perché si sono potuti allenare con regolarità a Casteldebole. Domanda: il tecnico applicherà questo criterio di scelta anche per battezzare l’undici anti Udinese? Il quesito ha un senso e presuppone la necessità di trovare una mediazione tra l’integralismo (sano) di Motta e il pragmatismo che dovrebbe albergare in ogni allenatore. Il rientro di tutti i nazionali a Casteldebole dà ancora più senso al dubbio amletico di Thiago, specie adesso che Dominguez è rientrato in gruppo e Zirkzee, dopo il grande spavento con l’Under 21 di Olanda per via di un pestone alla caviglia destra che aveva fatto temere il peggio, ieri ha fatto come Lazzaro: si è alzato e ha camminato, anzi ha addirittura corso nell’allenamento a porte chiuse del mattino. Quasi abili e arruolabili, insomma, a parte i convalescenti Arnautovic e Cambiaso e Bonifazi costretto ancora a lavorare a parte per via della lombalgia.

Tornando al dubbio di partenza: Thiago adesso che farà? In difesa, per esempio, dove un titolarissimo come Lucumì, che in campionato fin qui ha saltato solo due partite, è reduce dalle sfide giocate per intero con la Colombia contro Corea del Sud e Giappone. Meglio un Lucumì che ha giocato due gare in cinque giorni o un Sosa che non si è mai mosso da Casteldebole? Nello stesso reparto vale un identico ragionamento a destra: anche l’inamovibile Posch ha fatto due su due con l’Austria, seppur con minutaggi più ridotti. Senza Cambiaso l’alternativa sui quella corsia sarebbe De Silvestri: ma l’austriaco è un punto fermo, mentre ‘Lollo’ non mette piede in campo da metà ottobre.

Occhio, perché quando dopo la sosta per le nazionali di settembre Motta fece prevalere l’integralismo sul pragmatismo premiando la coppia di centrali Bonifazi-Sosa, rimasta ad allenarsi a Casteldebole, la Signora ringraziò e banchettò 3-0. A centrocampo c’è un altro titolarissimo come Ferguson, che peraltro in nazionale si è quasi riposato giocando solo i 13 minuti finali della storica vittoria della Scozia (2-0) sulla Spagna martedì notte. Ora: posto che Schouten e Moro sembrano certi del posto Thiago darà di nuovo fiducia a Ferguson o premierà il recuperato Dominguez? In attacco c’è quasi un caso di scuola. Sansone, che fu ‘hombre del partido’ con l’Udinese all’andata, da venerdì non ha saltato un allenamento. Il titolarissimo nel ruolo di ‘nove’ oggi però è Barrow, spremuto pure lui dalla doppia sfida del Gambia. Senza dimenticare ‘Lazzaro’ Zirkzee, uno che lunedì uscendo dal campo dolorante sembrava più morto che vivo e che invece adesso una chance ce l’ha. Nonostante la zavorra (che per Thiago conta) dell’impegno in nazionale.

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