Orsolini resta il grande dubbio della vigilia

Riccardo scalpita per giocare, in ballo c’è anche la convocazione di Mancini: ma Motta non vuole rischiarlo. Barrow certo dal 1’

Orsolini resta il grande dubbio della vigilia

Orsolini resta il grande dubbio della vigilia

di Marcello Giordano

La legge di Thiago vale per tutti. A dimostrazione del fatto che quell’Arnautovic su cui si divide la piazza da due settimane non è un’eccezione, a due giorni dalla trasferta di Salerno arrivano le considerazioni del tecnico su Orsolini e Dominguez, che sanno tanto di messaggio per spiegare come non esistano antipatie o simpatie, ma solo meritocrazia. Orsolini è tornato ad allenarsi mercoledì dopo una settimana di stop e pure ieri era in gruppo: "Riccardo sta migliorando: ha svolto un lavoro differenziato fino a due giorni fa, vedremo se lo porteremo a Salerno o no. L’importante è che sia al massimo e convinto di poter dare un contributo alla squadra. Lui ha sempre voglia di giocare, poi è chiaro che tra avere voglia e poter giocare c’è differenza. Domani in base alle sue sensazioni prenderemo la miglior decisione possibile".

Insomma, Orso vuole giocare, anche perché dal suo rientro dipende la possibile convocazione in nazionale. Ma i dubbi sulle sue condizioni persistono. In campo andrà chi è nella migliore condizione: a ieri, Aebischer, provato nel tridente con Soriano e Barrow, nonostante qualche prova ad allenamento in corso di Zirkzee punta e Barrow esterno, che potrebbe diventare soluzione a gara in corso. Se Orsolini è in dubbio, Dominguez purtroppo è una certezza, seppur negativa: "Nico a Salerno non ci sarà, anche se sta lavorando molto bene e sta recuperando. Ci mancherà a centrocampo, ma nel contempo ci sarà più spazio per Moro e Pyyhtia", scolpisce Motta, che poi chiarisce: "Quando Nico tornerà sa già che dovrà allenarsi al top per riprendersi il posto nell’undici titolare". Insomma, non ci sono titolari inamovibili, le gerarchie le stabilisce il campo.

E questo è un messaggio velato per l’intero gruppo, che vale a prescindere dal nome, incluso Marko Arnautovic con cui c’è stato il chiarimento alla presenza dei dirigenti nella giornata di mercoledì. Salvo sorprese nella rifinitura odierna, Arnautovic all’Arechi partirà dalla panchina. Ma potrebbe avere minuti a gara in corso, in cui sarà chiamato a dimostrare di meritarne di più alla ripresa, con l’Udinese. Vale per lui e vale tutti, Medel incluso, che pare aver sposato la linea: non ci sono stati segnali di escandescenze da parte del cileno, nelle ultime settimane, nonostante le panchine e gli ingressi in corso. Il cileno spera di ritagliarsi una maglia da titolare al fianco di Schouten in mediana al posto di Moro, ma qualora Thiago dovesse optare per la conferma del 4-3-3 schierato con la Lazio, senza tornare a un 4-2-3-1 puro il cileno potrebbe lasciar spazio ancora una volta al croato, che è valutato anche in chiave riconferma di mercato, essendo in prestito. Dietro, Lucumì dovrebbe essere confermato con Soumaoro, Posch e Cambiaso, anche se in casa Salernitana c’è il dubbio tra Dia prima punta o esterno (con inserimento di Piatek) e in caso di tridente leggero Motta potrebbe optare per uno tra Sosa e Bonifazi al posto di Soumaoro. Perché Thiago decide ciò che ritiene meglio per il Bologna.

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