Cesenatico, acqua scura nel porto canale: è un'alga innocua

Prolifera con le alte temperature, riferisce Arpae a seguito dell'analisi di alcuni campioni di acqua

Le analisi di Arpae su alcuni campioni di acqua marrone: è un'alga innocua

Le analisi di Arpae su alcuni campioni di acqua marrone: è un'alga innocua

Cesenatico, 18 luglio 2022 - È una microalga innocua a colorare di scuro le acque del porto canale di Cesenatico, progettato da Leonardo da Vinciin provincia di Forlì-Cesena. Lo riferisce Arpae, dopo che nel pomeriggio di domenica 17 luglio sono giunte alcune segnalazioni da parte della Capitaneria di porto locale sulla presenza, appunto, di una massa d'acqua con colorazione tendente al bruno che, in contemporanea alla marea uscente, si muoveva lentamente verso il mare.

L'agenzia regionale è intervenuta prelevando alcuni campioni, dai quali è emersa "un'abbondante presenza" di una microalga assolutamente innocua per le persone, la Fibrocapsa japonica.

Si tratta di una specie costituita da una cellula ovoidale provvista di due flagelli che utilizza per effettuare spostamenti verticali lungo la colonna d'acqua. La prima segnalazione della sua presenza nelle acque marine italiane, e in Adriatico, risale al 1994, mentre nel Mediterraneo era già presente da due decenni, e da allora ricompare con una certa regolarità anche lungo il litorale emiliano-romagnolo, in particolare nella fascia centro-meridionale caratterizzata da salinità più alte.

È presente in molte altre parti dei litorali italiani, del Mediterraneo e dei mari extramediterranei. Il fenomeno si manifesta nei mesi estivi ed è caratterizzato da un progressivo intorbidimento dell'acqua entro i primi 200 metri da riva. Le condizioni ideali per la proliferazione di questo microrganismo, prosegue Arpae, sono alte temperature dell'acqua, mare calmo e cielo sereno. Quando il fenomeno è in atto, la colorazione dell'acqua assume tonalità che vanno dal rosso al marrone.  

Spesso il fenomeno si manifesta a giorni alterni. Dunque, può capitare che al mattino l'acqua risulti limpida o appena velata, poi, verso mezzogiorno, la torbidità aumenta e l'acqua comincia a colorarsi.

Quando il fenomeno riguarda la fascia costiera, si forma una striscia colorata larga qualche decina di metri ed estesa per centinaia di metri, che permane fino al tardo pomeriggio-sera e può spostarsi in funzione dei venti e delle correnti. Basta una mareggiata a disperdere la biomassa microalgale e il fenomeno scompare temporaneamente. Come ribadisce Arpae, che sta svolgendo ulteriori indagini in laboratorio per definire le caratteristiche delle acque campionate, "non sono mai stati rilevati problemi di tossicità nei confronti dell'uomo e della fauna marina".