Affondamento del Lugarain, le perplessità dei pescatori

Drudi: "La Guardia costiera ha tratto le conclusioni ancora prima di ascoltare le testimonianze dei marinai"

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A Cesenatico e Ravenna si segue con grande interesse il caso del peschereccio Lugarain di stanza nel porto cesenaticense, che lo scorso martedì notte è stato colpito e affondato dal cargo Mika battente bandiera della Danimarca, nelle acque a oltre 11 miglia al largo di Ravenna. Il Lugarain con i suoi 23 metri di lunghezza è il motopesca più grande della zona dedito alla pesca a strascico e dopo il grande spavento dei cinque membri dell’equipaggio, fortunatamente tutti salvi, adesso è il momento di stabilire l’esatta dinamica del sinistro marittimo e definire le responsabilità. È un lavoro complesso, che richiede tempo, in quanto occorrono approfondite indagini, testimonianze e rilievi. Il Lugarain è ancora sul fondale marino, segnalato con una boa che avvisa le barche in navigazione della sua presenza; il Mika è invece ormeggiato nel porto di Ravenna, non ha riportato dei danni ingenti ed è sottoposto a fermo amministrativo da parte dell’autorità marittima, incaricata di eseguire le indagini. Per la famiglia di Khaled Khayat, comandante del peschereccio, e gli altri membri dell’equipaggio, sono giorni duri. L’esito delle indagini avrà infatti un peso determinante sulla causa civile e in gioco c’è il futuro di tante persone che vivono di pesca. La Capitaneria di Porto di Ravenna sul sinistro marittimo si è già espressa giovedì, il giorno dopo l’affondamento, comunicando che sul cargo Mika sono state riscontrate delle mancanze relative al rispetto delle vigenti Convenzioni marittime internazionali, mentre dai tracciati radar risulta che il sinistro si è verificato nella parte iniziale del canale di ingresso al porto dove c’è il divieto di pesca, che sarebbe stato disatteso dal peschereccio poi affondato.

Intanto Mario Drudi, segretario della Cooperativa Casa del Pescatore di Cesenatico, è perplesso su alcuni aspetti della vicenda: "Vogliamo esprimere stupore per il comunicato stampa della direzione marittima di Ravenna, inviato agli organi di informazione ancora prima che i testimoni dell’equipaggio del "Lugarain" fossero ascoltati, relativamente a un sinistro marittimo, le cui responsabilità e dinamiche sono a tutt’oggi da accertare. È invece certo che da martedì notte ci sono famiglie che hanno perduto tutto, il mezzo di lavoro, il lavoro stesso e la fonte di sostentamento, per le quali c’è un futuro molto incerto. Ci preme esprimere vicinanza alla proprietà dell’imbarcazione, all’equipaggio e alle famiglie di questi uomini che si mantengono esclusivamente con la pesca. Sarà cura della Cooperativa Casa del Pescatore assisterli nell’iter di questa delicata vicenda".

Giacomo Mascellani